Pachino nuova sede per Itis e Scientifico

PACHINO - Si è svolta ieri mattina la cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali del Primo Istituto Superiore di Pachino. La solenne benedizione della struttura presieduta dal vescovo della diocesi di Noto mons. Giuseppe Malandrino e l'Inno di Mameli intonato dal coro degli studenti hanno dato il benvenuto alle autorità politiche, militari e civili presenti. Dopo la cerimonia iniziale con il simbolico taglio del nastro, il dirigente scolastico Corrado Didietro ha accompagnato gli ospiti convenuti nella visita della nuova struttura. L'edificio di via Aldo Moro, moderno e ben attrezzato, ospita il Liceo scientifico e l'Itis. Dopo continue lotte sostenute da delegazioni di studenti, a fianco dei docenti e dei genitori, per superare i disagi e gli ostacoli che ritardavano la consegna dei locali, la nuova sede rappresenta una grande conquista.

Lo ha sottolineato con soddisfazione il dirigente scolastico: «La moderna struttura è un fiore all'occhiello, una sede decorosa che i nostri ragazzi meritavano». Anche il sindaco Sebastiano Barone, rivendicando l'autonomia completa di una scuola ormai affermata nel territorio, così si è espresso: «L'inaugurazione dei nuovi locali costituisce un momento culturale importante per la città, un traguardo raggiunto dopo tanti anni di sacrifici. Il moderno edificio finalmente dà sicurezza, non soltanto esteticamente, ma soprattutto dal punto di vista strutturale». In un periodo, infatti, in cui la sicurezza delle scuole rappresenta una problematica attuale, di interesse nazionale, l'inaugurazione di una struttura nuova è un grande passo avanti.

A tal proposito il presidente della Provincia Bruno Marziano ha ribadito: «Le istituzioni e la pubblica amministrazione in generale devono puntare in alto. La costruzione di un nuovo edificio è garanzia di massima sicurezza, una risposta concreta alle esigenze della scuola. E' auspicabile costruire nuove scuole secondo le esigenze attuali, piuttosto che rattoppare edifici non sicuri, utilizzando a tal fine i soldi che comunque vengono spesi per gli affitti. Una moderna struttura - ha continuato Marziano - è alla base di una buona didattica, perché gli studenti possano vincere la sfida di una scuola europea attraverso la qualità del sapere». In questo senso anche il Provveditore agli Studi Aldo Dinolfo ha affermato che i locali sicuri e all'avanguardia, grazie anche alla presenza di laboratori informatici, sono prerequisiti per una scuola intesa nel senso ampio di educazione ed istruzione.

Soddisfazione è stata espressa dal Prefetto Francesco Alecci. Una presenza rassicurante, in rappresentanza delle istituzioni, ed una conferma inoltre dell'impegno a livello provinciale in materia di controlli e garanzie sulla sicurezza delle scuole.
L'attenzione rivolta all'edilizia non ha fatto dimenticare comunque l'importanza della scuola quale comunità educatrice. E il discorso del vescovo Malandrino, rivolto ad autorità, docenti e studenti soprattutto, è stato chiaro e forte a questo proposito. «Perché esistano delle comunità educative - ha sostenuto mons. Malandrino - è necessario che la scuola, la famiglia e i mass media comunicano tra loro. La comunicazione è il presupposto per stare insieme, così difficile in una società stratificata e divisa da frontiere». E a proposito di crescita e formazione, gli studenti del primo Istituto Superiore ne hanno dato testimonianza in questa stessa occasione: sono stati i protagonisti del momento culturale della cerimonia con recite, letture e canti.
Fonte: LaSicilia.it il 06-12-2002 - Categoria: Cronaca

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