PACHINO - Dal primo pomeriggio di ieri, quando la notizia del ritrovamento del cadavere di Iolanda Grech a Cava Grande è stato confermato, a Pachino è sembrato calare un silenzio irreale. Troppo forte il sentimento di costernazione e dolore per la tragica fine della signora che si era ritagliata negli anni un ruolo di primo piano grazie all'impegno continuo come presidente della sezione locale dell'Avis. E di questa associazione, impegnata nella promozione della raccolta di sangue, Iolanda Grech era quasi una tuttofare. Il direttore sanitario dell'Avis di Pachino, Paolo Alberto Girmenia, conferma questo dato. «Dire Avis nella nostra città - dichiara commosso il medico - significava dire Iolanda Grech. Tutti i venerdì precedenti la giornata di raccolta di sangue quindicinale nella sede di unità fissa di via Anita, la signora Grech era lì per il consueto giro di telefonate e fax allo scopo di informare quante più persone possibile per incrementare il numero di sacche raccolte». La mattina l'impegno a scuola, nel plesso della circonvallazione, poi il ruolo di madre e moglie e nel tempo libero il volontariato, la sua più grande passione. Le sue ultime iniziative sono state nell'ordine la progettazione di uno screening per la prevenzione dei tumori femminili e dell'epatite B. «Aveva manifestato a tutto il direttivo dell'Avis la preoccupazione legata al fatto che questa iniziativa di informazione e prevenzione del cancro sarebbe saltata per mancanza di copertura finanziaria - aggiunge il dottor Girmenia - ma questo non significava che si sarebbe arresa. Anzi, ripartiva con convinzione e tutti noi eravamo spinti a dare di più proprio per questa sua determinazione». E durante le raccolte di sangue accoglieva i donatori con il sorriso e tanta gentilezza. Nell'abitazione della famiglia Belfiore, in via Giardina, strada centralissima che sfocia in piazza Vittorio Emanuele, a metà pomeriggio c'è un timido via vai di persone, parenti della famiglia soprattutto. Nessuno ha voglia di parlare, il dolore è troppo forte.
Incontriamo il sindaco di Pachino, Sebastiano Barone, che in questi giorni si è tenuto a stretto contatto con il marito di Iolanda Grech, Enzo Belfiore, dipendente dell'ufficio tributi del comune pachinese. «Abbiamo sperato fino all'ultimo di ricevere una buona notizia - dice Barone - ma purtroppo l'attesa è stata vana e la conferma è stata la più tragica». Iolanda Grech negli anni della sua presidenza, è riuscita a mantenere l'Avis fuori da ogni coinvolgimento e speculazione politica. «E' proprio questo l'aspetto che mi sento di sottolineare - afferma Barone - oltre al rispetto che lei aveva dei ruoli istituzionali, ha sempre dato input positivi per tutti noi a tal punto che si organizzò a Pachino una giornata di raccolta dedicata agli amministratori ed è così che mi sono potuto avvicinare alla donazione del sangue superando ogni timore». Adesso è il giorno dei ricordi e della tristezza. La sede Avis "Mauro Adamo" è chiusa. In occasione della prossima giornata di raccolta niente sarà più come prima. In un portale telematico dedicato alla comunità pachinese ieri è stato lasciato questo messaggio a firma di Marzia: "oggi Pachino è triste. Ma perché sono sempre i migliori che se ne vanno?". Un interrogativo destinato a rimanere senza risposta. Il Pachino Calcio, impegnato in prima categoria e della quale Enzo Belfiore è dirigente e il figlio Rosario giocatore, oggi a Cassibile giocherà con il lutto al braccio. «Rispettiamo questi momenti senza commenti e parole superflue". E' l'invito che fa un signore che osserva la casa della famiglia Belfiore.
Ieri a Pachino è stata una giornata triste.
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 21-09-2003 - Categoria:
Cronaca