«Stiamo affondando, venite a salvarci». E' cominciata con una telefonata del signor Giovanni Agosta la fase di soccorso, effettuata ieri notte a largo tra Marzamemi ed Avola, di cinque diportisti andati a fondo con la loro barca durante le fasi di calata in mare di un «conzo» per tonni. Una disavventura che per i cinque appassionati di pesca poteva poteva concludersi in tragedia. La barca infatti, in circostanze ancora da appurare, si è capovolta. Intorno all'una di ieri notte è arrivata la telefonata d'emergenza alla Guardia Costiera che ha subito avviato le operazioni di salvataggio. Il comandante dell'Ufficio Locale marittimo di Portopalo, Paolo Cascione, sottolinea le fasi di soccorso. «Appena ricevuta la telefonata da un cellulare - dichiara il comandante Cascione - abbiamo verificato, attraverso il gestore di quell'utenza telefonica, la posizione. Da un controllo molto celere abbiamo appurato che il ponte telefonico d'aggancio variava tra Pachino ed Avola». In questo modo la motovedetta «Cp2203», di stanza a Marzamemi, ha avviato le ricerche in un tratto di mare specifico, con il supporto da terra dell'ufficiale di ispezione di turno, Armenia. «Abbiamo seguito una trasversale nord-est per circa 8 miglia - aggiunge Cascione - e poi siamo tornati sottocosta. Ed è in questo passaggio che abbiamo intercettato la barca capovolta. E questo è stato un bene perchè ha consentito, ad uno dei cinque che non sapeva nuotare, di restarvi agganciato». Nel frattempo da Augusta è arrivata un'altra unità di supporto (la 879).
I naufragi erano in acqua da circa qualche ora e qualcuno cominciava a dare segni di sfinimento. La motovedetta 2203, con grande abilità, ha recuperato i cinque facendo rotta verso il Porto Fossa di Marzamemi. Degli sfortunati diportisti uno è pachinese, uno di Noto, uno rosolinese e due provenienti da Borgosesia. «Possiamo dire la classica frase che tutto è bene quel che finisce bene - sottolinea il comandante Cascione - poichè poteva veramente scapparci la tragedia». I naufragi, appena arrivati a Marzamemi, sono stati accompagnati in ambulanza al più vicino ospedale per i controlli medici. Il responsabile dell'ufficio locale marittimo di Portopalo coglie l'occasione per lanciare un chiaro invito a non perdere di vista l'aspetto relativo alla sicurezza a bordo. «I giubbotti vanno tenuti pronti all'uso e non avvolti nel cellophane - dice Cascione - poichè in momenti concitati ogni istante è vitale. La sicurezza, insomma, ha precedenza assoluta su tutto il resto».
S. T.
Fonte:
LaSicilia.it il 20-08-2004 - Categoria:
Cronaca