Un passaggio in prima serata per riabilitare finalmente quella marineria definita negli ultimi anni nel peggiore dei modi, e non sempre a torto purtroppo, dopo le vicende del naufragio del Natale '96. L'equipaggio del peschereccio portopalese "Cico", che nell'agosto del 2002 soccorse 151 migranti alla deriva in una delle tante carrette del mare in navigazione nel Canale di Sicilia, è stato protagonista sabato scorso della trasmissione di Rai Uno "Punto e a capo", condotta da Alda D'Eusanio. Questa volta però dei pescatori di Portopalo si è parlato in positivo: non più di personaggi cinici che pescavano, talvolta depredavano e ributtavano in mare i resti dei naufraghi della "notte del 26 dicembre", ma di gente che ha fatto il possibile per salvare delle vite umane, esponendosi persino ad un procedimento giudiziario per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, tuttora in corso alla Procura della Repubblica di Modica. I marinai del Cico sono l'immagine del grande senso di solidarietà ed umanità insito nella gran parte dei pescatori di Portopalo.
L'espressione del capitano Corrado Scala e del resto del suo equipaggio rappresentano l'immagine autentica della gente di mare portopalese. In un tempo in cui il senso di solidarietà sembra smarrirsi, gli sguardi pieni d'umanità di questi pescatori sono l'immagine più significativa della marineria di Portopalo, spesso vilipesa negli ultimi anni da qualche "falso eroe" e da gente senza scrupoli. Se c'è qualcuno da portare come esempio questi sono i marinai del "Cico", gente semplice che non ha esitato a soccorrere migranti alla deriva subendo anche un'inchiesta giudiziaria, che rifarebbe tutto e che conferma di credere nella giustizia. "Il procuratore ha fatto quello che doveva - ha ripetuto Scala. - Noi comunque siamo pronti a rifare quello che abbiamo fatto se si ripresenterà la circostanza". In trasmissione è intervenuto anche il sindaco Cammisuli.
di Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 23-06-2003 - Categoria: Cronaca
Della "marineria" di Portopalo si dovrebbe e si deve sempre parlare bene.Prima del Capitano Campisi che ha condotto,allora, le autorità sul luogo della sciagura sulle secche di Pachino.Poi del Capitano Scala che applicando la legge del mare ha portato in salvo quegli uomini in difficoltà, mi pare nell'estate del 2001. Ci dispiace solo che qualcuno a Portopalo si vorrebbe assumere la paternità piena e assoluta della solidarietà.Ricordo come se fosse ora l'atteggiamento del Parroco di Portopalo su quella vicenda del "96" e la trovai scandalosa e priva di umanità cristiana tanto che lo indicai come il Don Abbondio del Mediterraneo.Qualcuno ha voluto impropriamente contrapporre la mia posizione sull'argomento con quella del Sindaco di Portopalo di C.P.,cosa assolutamente senza fondamento e inqualificabilmente messa in circolazione solo eslusivamente per denigrarmi nel guestbook di questo portale. Fui io, ancora prima che ci fosse quella proposta di legge del Senatore Bevilacqua a scrivere alla Provincia Regionale di Siracusa e a parlare telefonicamente con ex l'Assessore Baio (alla pubblica istruzione) per invitarli a realizzare una manifestazione di solidarietà per quella tristissima vicenda del naufragio del 1996.La stessa tragedia fu' trsformata in arte a Kassel,con mia enorme indignazione, e poi trasformata in evento teatrale a Catania dagli "amici di Colophon". Nella stessa lettera indicavo con la riaccensione del "FANO" di Torrefano l'evento "monumentale"(come guida ai naviganti di epica ed antica memoria) di solidarietà con tutte le tragedie del mare. Successivamente c'è stata la proposta di legge del Beviliqua che ha cercato di recuperare "solo" la vicenda del Sebastiano Veniero. Per tutti ricordo che circa 15 anni fa' Enzo Maiorca ritrovando lo scafo del sottomarino disse : lasciamoli riposare in pace questa è la loro vera tomba. Discorso diverso per il recupero delle vittime del peschereccio del naufragio del "96". La cultura e la religione cingalese ha la necessità di recuperare i corpi per poterli effettivamente considerare morti e pregare e venerare con il proprio rito religioso.
Ho sempre avuto in grande considerazione la professionalità e la persona del Sindaco di Portopalo di C.P. Prof. Fernando Cammisuli. Chi ha voluto strumentalmente contrapporre la mia posizione da quella del Sindaco si deve solo e soltanto vergognare.Io credo che siamo in democrazia ed ognuno è libero di esprimere la propria opinione.Senza prevaricazioni e accettando le ragioni degli altri. Non sono soggetto ha nessun condizionamento ideologico particolare. La mia posizione è libera da condizionamenti partitici o ideologici ma non per questo qualcuno può pensare di limitami nella mia espressione di piena e assoluta libertà di pensiero progressista e democratica.
Da Orbetello Cordiali Saluti Spiros