PACHINO - Le modifiche al codice della strada rischiano di mettere in ginocchio l'economia e l'ortofrutta pachinese. Non bastavano i venti di crisi che già spirano forti sull'economia agricola locale con prezzi costantemente al di sotto dei costi di produzione agricola, ad aggravare ulteriormente gli oneri sono ora le prescrizioni del codice della strada che impongono ulteriori vincoli che si ripercuotono inevitabilmente sui costi di produzione a danno del produttore. A seguito del Reg. CEE 3820/85 sono mutati i tempi di guida e di riposo previsti, e l'inosservanza di essi fa diventare più severe le sanzioni. La conseguenza diretta sull'agricoltura di Pachino è l'allungamento dei tempi per il trasporto delle merci prodotte a Pachino e dirette verso i mercati del nord. In certi casi addirittura le cooperative pachinesi si vedono costrette ad anticipare i tempi in maniera da arrivare puntuali con i loro prodotti sul mercato e ciò comporta uno sconvolgimento dell'intero ciclo di produzione. A lanciare l'allarme è stato il presidente del consorzio Igp Pomodoro di Pachino Salvatore Dell'Arte che ha affermato: “Si tratta di regole ferree, poichè chi circola durante il tempo in cui i documenti sono stati ritirati rischia il fermo amministrativo dei veicoli per tre mesi ed una multa di € 1.626,45. Inoltre, in base al decreto legge sulla responsabilità condivisa le sanzioni vengono applicate ai soggetti della filiera del trasporto, e cioè al vettore, al committente caricatore e persino al proprietario della merce.
Le nuove norme poi, -ha continuato il presidente del consorzio Igp- prevedono che, unitamente alle sanzioni pecuniarie si applichi la confisca della merce”. Gli effetti negativi sono del tutto evidenti per le produzioni pachinesi. “Il problema maggiore è per i trasporti che partono giornalmente dalla Sicilia verso i mercati del nord, -ha continuato Dell'Arte- arrecando gravissimi danni commerciali alle produzioni agricole siciliane. È necessario che si intervenga urgentemente al fine di consentire la presenza regolare nei mercati italiani e nord-europei dei nostri prodotti ortofrutticoli alla pari della produzioni agricole provenienti da altre aree. Se si vuole evitare che la normativa penalizzi oltremodo l'economia siciliana è necessario che si intervenga potenziando le tratte via mare di Catania, Messina e Pozzallo. E' necessario che le prescrizioni orarie abbiano inizio a partire dalla Calabria e si escludano dunque i tratti siciliani, che si modifichino gli orari di apertura e chiusura dei mercati e consentire gli scarichi all'interno di essi nell'arco delle ventiquattrore con tre turnazioni”.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 28-01-2007 - Categoria:
Economia