PACHINO - L'associazione commercianti, dopo la presentazione delle direttive e degli indirizzi redatti dal dott. Carlo Castelluccio in vista dell'approvazione del piano commerciale da parte del consiglio comunale, ha tracciato nei giorni scorsi un bilancio dello stato di salute del commercio a Pachino, traendo spunto proprio dal lavoro di Castelluccio che è stato giudicato molto valido. “Gli indirizzi messi nero su bianco e lo studio di settore con uno sguardo anche all'aspetto sociale della collettività pachinese, -ha affermato Patrizia Tossani rappresentante dell'associazione commercianti- rispecchiano esattamente la realtà che da tempo la nostra associazione di categoria mette in evidenza. Esiste un degrado piuttosto marcato del centro storico, ed i segnali sono progressivi dal 1984 ad oggi. Anche dai grafici che vengono fuori dal tecnico che ha redatto le direttive e gli indirizzi del piano commerciale viene fuori una fase di stallo e di mancata crescita di Pachino che corrisponde con un calo demografico ed un progressivo invecchiamento della popolazione”.
L'associazione commercianti ha inoltre evidenziato notevoli contraddizioni relative alle politiche commerciali della città. “A fronte di un progressivo invecchiamento della popolazione, -ha continuato la Tossani- si assiste ad un sensibile aumento di bar e locali di ritrovo che dunque non risultano proporzionati alle esigenze”. Lo studio portato avanti da Castelluccio nel settore commercio presenta inoltre molti dati interessanti. Su una popolazione che si è attestata sui 21 mila abitanti, nel 2001 ben 15 mila persone risultavano appartenere alla popolazione non attiva e che non produce reddito. “Di fronte a questi dati, -ha commentato la Tossani- è chiaro a tutti come il potere di acquisto della popolazione sia piuttosto basso, e questo di certo non aiuta il settore commerciale”. Secondo le statistiche presentate inoltre il 37% dei lavoratori è concentrato nel settore agricolo, il 13% nell'industria ed il 49% in altre attività tra le quali sono compresi il commercio ed i professionisti. “In base ai dati emersi, -ha concluso la Tossani- appare necessario riorganizzare il settore commerciale e programmare un piano di sviluppo che non può prescindere da un adeguato piano regolatore che permetta lo sviluppo organico della città anche dal punto di vista strutturale. Solo così sarà possibile ridare vita ad un settore ad oggi ingabbiato”.
Salvatore Marziano
Le strategie del turismo
PACHINO - (Sa.Mar.) Lo sfruttamento turistico deve essere strettamente legato al commercio. È questa una delle soluzioni che traspare dalle linee guida proposte dal tecnico Carlo Castelluccio nel suo studio iniziato diversi anni fa e presentato nei giorni scorsi all'amministrazione comunale oltre che alle associazioni di categoria tra le quali i rappresentanti di Unione Consumatori, Confcommercio, Confesercenti ed Associazione commercianti. È necessario che l'amministrazione indirizzi in maniera corretta lo sviluppo in modo che la ricchezza possa essere opportunamente distribuita tra gli strati della popolazione.
“Ringraziamo l'amministrazione comunale di Pachino, -ha affermato l'esponente dell'associazione commercianti Tossani- per la sensibilità mostrata nei confronti di questo settore e nel contempo chiediamo maggiore attenzione verso la pianificazione dello stesso. L'associazione è pronta a fornire ampia collaborazione a condizione che l'unico obiettivo sia il bene della collettività”.
Fonte:
LaSicilia.it il 13-10-2007 - Categoria:
Cronaca
Una utile comparazione dei dati..
Come si sà, il Piano Commerciale è strettamente legato al Pianificazione e all'Urbanistica del comune...
Le analisi che si sono brevemente viste, anche se manca la lettura di tutta la documentazione che ci potrebbe dare spunti maggiori.
Io credo che negli ultimi 20 anni si è passati dalla città mono centrica con espansione a macchia d'olio che per tanti anni aveva retto il sistema edilizio urbano della formazione della città storica, ad una espansione polare su base lineare..dove i poli preventivati nello studio sono andati tutti a buon fine...
Esistono delle discrepanze dovute alla errata programmazione dell'espansione del territorio...Se da una parte c'è stato una espansione sull'asse principale per effetto di una politica perversa la città nella sua espansione lineare ha tuttavia la forte caratteristica di continuare l'espansione a macchia d'olio su aree che poi mettono sott'acqua di occupanti delle palazzine di Viale Mascagni..
Si tratta ovviamente di sanare le case ma l'amministrazione pubblica, nelle varie competenze, tra le quali la anche La Protezione Civile, non può faesi sfuggire l'emergenza data dalla sezione delle acque di displuvio della condotta...
La cosi detta Saja che proviene da contrada Guastella...
Fino a quando rimarrà quella sezione: le inondazioni,nella parte bassa, saranno una costante...
Tralascio gli aspetti che riguardano la Piazza Vitt Emanule...Occorre un progetto coraggioso....
Solo con dei parcheggi interrati si riuscirà ad invertire la tendenza in atto...
Sarebbe importante che il comune di Pachino attivasse un Project Financing proprio su questo tema...
Un punto qualificante capace di invertire la tendenza in atto...
Vi lascio alla lettura della relazione alla mia tesi di Laurea...
cordiali saluti,Spiros hahahahahahahahahahahhaha
ANALISI DEI SETTORI ECONOMICI
1) Agricoltura
“La regione d’Italia cui, all’indomani dell’Unità con maggiore tenacia i rapporti di produzioe semifeudali resistono all’azione dissolvitrice del capitalismo e continuano ad imprimere il loro sugello su tutti i
rapporti sociali è senza dubbio la Sicilia”.
Con questa frase del Sereni, si mette in evidenza quali sono le carenze strutturali dell’agricoltura. Nell’area
del pachinese oggi la situazione della agricoltura è completamente cambiata.
La polverizzazione della proprietà dei feudi ha dato a tutti la possibilità di avere un pezzo di terra in proprio,
la conduzione produttiva si diversifica. La serricoltura nel breve arco di un decennio ha fatto enormi passi in avanti: la produzione dei primaticci avviene in modo continuo nella annata; la serra come struttura produttiva riesce a garantire sul mercato una anticipazione dei prodottti che normalmente attendono la stagione.
L’agricoltura negli anni “50 seguiva indirizzi e metodi di produzione ancora legati alla centralità del feudo come centro della trasformazione dei prodotti (uva,olive). Nel 1951 Pachino aveva il 68% della popolazione occupato nel settore primario, il vino da taglio era il maggiore prodotto esportato.; ingenti erano le quantità dei terreni coltivate a grano; poco o nulla la produzione del cotone. Che aveva avuto significative presenze negli anni passati. Tanto da introdurre molti telai a Pachino. Nel 1961 la popolazione attiva nel settore è scesa al 61.81 % con
un calo percentuale netto del 7.15%, tale calo nel settore è una costante per tutte le aree del mezzogiorno.
Come abbiamo già visto lo sviluppo del Nord è il fattore che determina il sottosviluppo del sud ed i due termini risultano strettamente collegati alla dinamica generale dello sviluppo del capitalismo.
Nel 1971, la popolazione attiva era ulteriormente scesa al 54.27% con un calo percentuale del 7.56 % rispetto al censimento del 1961.
Gli interventi statali hanno cercato di legare un maggior numero possibile di contadini alla terra; il primo ed il secondo Piano Verde; la riforma fondiaria, il rinnovo e la trasformazione della mezzadria in affitto, sono i termini piu’ importanti dell’auspicata riconversione dell’agricoltura meridionale.
La serricoltura si è sviluppata a Pachino senza il necessario programma di interventi che cerchi di stabilire una programmazione nelle scelte di produzione: che avrebbe potuto dare una maggiore capacità di contrattazione nei confronti del libero mercato.
I serricultori si sono trovati a trattare prodotti altamente velenosi, senza una adeguata assistenza tecnica. I contadini si sono trasformati in abili serricoltori e lo sono diventati grazie alla loro caparbità ed intelligenza nell’apprendere le tecniche particolari di lavorazione.
Da qualche anno sta’ iniziando ad operare la Cooperativa “Aurora”. Ma già i primi risultati si stanno facendo sentire. E’ la struttura della proprietà che deve necessariamente fare riflettere: (la cooperazione è l’unità dei picoli produttori) e che l’esempio della Cooperativa Aurora possa essere seguito da tanti altri nella zona. A questa ipotesi non ci sono alternative.Non è comunque escluso che nella zona possano in qualche modo riformarsi cospicue quantità agrarie gestite con metodi capitalistici. Tutto dipenderà della capacità di trovare nuove soluzioni di mercato per una agricoltura che è sempre stata all’avanguardia nella qualità dei prodotti.
Con la crisi del petrolio, i laminati plastici derivati dalla lavorazione del greggio e le sostanze chimiche fertilizzanti, hanno subito delle forti rialzi; i serricoltori per acquistare questi prodotti sono stati aiutati da sovvenzioni regionali e della CEE. Oggi la fase di crisi più acuta puo’ considerarsi passata, ma non tutte le difficoltà sono superate in quanto varie sono le carenze nel settore della serricoltura e della viticoltura e della agricoltura in generale.
L’agricoltura è il settore da riqualificare, perchè è solo da essa che si possono sviluppare e si formano le capacità occupazionali della zona; L’istituto per l’agricoltura di Stato deve diventare punto qualificante della ricerca e della didattica, più’ legato alla realtà agricola del pachinese.
La viticoltura versa oramai in condizioni gravi e non è piu’ renumerativa come lo era negli anni passati. Il prezzo del prodotto sul mercato mantiene una costante derivata dalla crisi della esportazione del vino che di anno in anno peggiora sempre di piu’. L’esportazione del mosto da taglio in Francia è diventa sempre più problematica, in quanto i produttori francesi mal sopportano le conseguenze sul loro mercato dell’immissione del prodotto siciliano.
Per sanare la contraddizione è dovuta intervenire la commissione della CEE che ha stabilito che il vino deve potere entrare nel territorio francese in quanto gli accordi comunitari prevedono tale risoluzione.
Intanto pero’ nel pachinese, questa situazione ha creato enormi problemi; da almeno tre anni il prezzo del vino è rimasto costante: considerato che tutti tutti gli altri prezzi sono cresciuti, si può facilmente capire in quale situazione di disagio si trovano i nostri viticoltori.
Se si considera che in alcuni periodi della vendemmia il mercato è completamente inestistente e che il prodotto non aveva nessun prezzo: gli agricoltori si sono trovati nella condizione reale di dovere buttare il prodotto costato un anno di duro lavoro.
Per sanare questa grossa piaga, che affligge i produttori, si è formata una Cooperativa con fondi regionali che è riuscita a tamponare il grosso del problema: cioè che il prodotto viene acquistato dalla cooperativa ad un prezzo politico(che comunque rimane basso ) all’ettolitro.
Se non si capisce che l’unica strada è quella di valorizzare direttamente il prodotto locale.In una ottica di qualità: anche questa struttura si configurerà come un inutile carrozzone.
Sono molti i viticultori che estirpano le viti e al loro posto vengono prodotti cereali tipo carote, patate, zucchine ecc. Questi prodotti trovano un mercato molto favorevole, sono per lo piu’ venduti sul terreno il che semplifica molto le operazioni del coltivatore.
La produzione di questi prodotti ha comunque bisogno di ingenti quantitativi di acqua che viene pompata da numerosi pozzi che sono stati scavati nell’ultimo periodo.
Il problema dell’agricoltura non è il problema del singolo, ma investe una serie di fattori che fanno parte di un quadro molto ampio dove la realtà agraria è un tessuto di particelle che va’ razionalizzato e reso funzionale allo sviluppo generale della città..
2) La Pesca
L’attività della Tonnara a Marzamemi è stata peer molti anni l’unica fonte di lavoro per molti pescatori.
Con l’evoluzione della realtà economica ed industriale le attività tendono a
diminuire. L'inquinamento delle acque dovuto all’insediamento industriale di Siracusa Ha cambiato il percorso dei tonni che preferiscono di solito costeggiare le calde sponde dello Ionio.
Il graduale abbandono delle attività della Tonnara però non coincide con l’abbandono di tutte le attività marinare; Marzamemi diventa presto un centro importante per la pesca praticata dai pescherecci.
I tipi di pesca piu’ praticati sono lo strascico, ed il "Cianciuolo".
Fino agli anni “70 tutto il prodotto pescato veniva scaricato a Marzamemi.
La costruzione del Porto di Portopalo di C.P. determina per il piccolo porto, il definitivo abbandono da parte dei pescherecci. Restano poche barche di piccole dimensioni che praticano peer lo piu’ lo strascico.
Marzamemi è anche sede di piccole industrie per la lavorazione del pesce azzurro che viene inscatolato ed esportato in varie citta del Nord.
La problematica della pesca come settore primario ha le stesse carenze strutturali della agricoltura e l’abbandono delle attività è dovuto all’obsolescenza delle strutture di supporto a terra indispensabili per poter garantire l’attracco ai natanti: questa è senza dubbio la causa principale del degrado della baia.
i pescherecci di Marzamemi non hanno la possibilità di fare carburante, la diga foranea posta male rispetto alle mareggiate di levante era diventata estremamente pericolosa per l’incolumità fisica delle persone e delle cose.
Tutti questi fattori hanno determinato l’abbandono del Porto, e di conseguenza tutta la cittadina ha risentito il calo delle attività che ha fortemente influito sul degrado palese ed incontrastato in cui oggi versa la parte più architettonicamente bella di Marzamemi.
3) L’Industria
La tradizione economica di Pachino ha un carattere prettamente agricolo;
le attività che rientrano nella dizione “Industria” hanno carattere espressamente artigianale.
Le attività che si sono sviluppate nell’area riguardano essenzialmente le attività di trasformazione ed prodotti agricoli e la salagione del pesce e l’estrazione del sale.Le attività hanno essenzialmente carattere stagionale.
Le altre attività che si sono sviluppate riguardano l’edilizia,specialmente le cave di estrazione che si sono notevolmente ingrandite in seguito all’enorme
espansione della città.
Oggi a Pachino le attività connesse con l’edilizia sono delle piccole fabbriche che producono solai in c.a. o longarine; altre producono transenne o paletti in c.a.
Gli addetti nel settore al 1951 erano il 14.03% della popolazione attiva: lo sviluppo della città cra attività che servono alla sua edificazione formale: la crescita abnorme della città rispetto allo spopolamento che avviene in tutto il mezzogioeno ma che comunque determina e crea posti di lavoro che portano un rialzo della popolazione attiva in tale settore.
Nel 1961 la popolazione occupata nel settore è del 18.06% della popolazione attiva, con un rialzo percentuale del 4.03% rispetto al 1951.
Lo sviluppo delle attività diventa maggiore nel 1971 quando la popolazione attiva occupata nel settore + del 21.08%.
L’espansione maggiore, comunque, si è avuta nell’ultimo periodo. Anni 80.
4) L’Edilizia
La edilizia a Pachino è considerata settore trainante dell’economia.
L’assunto teorico e politico è diffuso tra la agente che è attivamente interessata a trovare un lavoro tra le attività edilizie.
L’edilizia degli anni 50 era praticata in modo diverso da come viene praticata oggi. L’attività era divisa in tante piccole società artigianali e ad ognuno corrispondevano un capomastro e dei manovali.
Quando gli occorreva della manodopera il capomastro assumeva manovali o altri “maestri” mastro, che erano disoccupati.Ma i veri muratori erano destinati ad emigrare.Oggi l’edilizia è concepita un po’ diversamente anche se permangono delle piccole società; la parte piu’ considerevole dello sviluppo edilizio è accentrata nelle mani di poche grosse ditte e di alcune altre di dimensioni medie che operano per lo più nelle zone abusive.
L’abusivismo edilizio lungo le coste è il fenomeno edilizio più rilevante dell’ultimo periodo; essa ha creato posti di lavoro ma ha anche distrutto per sempre zone
di immenso valore paesaggistico ed ambientale.
L’attività è iniziata alla fine degli anni 60 , solo nel 1978 la Regione si è decisa ad intervenire formalizzando con una legge “in sanatoria” tutto quello che era stato costruito abusivamente.
I lassismo e molte volte l’appoggio non formale delle forze politiche. ha determinato l’abusivismo che è stato praticato anche all’interno del perimetro urbano.
5) Terziario e Commercio
Le attività commerciali e terziarie hanno avuto un incremento graduale negli anni.
Nel 1951 il 18.23% della popolazione attiva era impiegata in tale settore.
Le attività commerciali oltre a quelle connesse con i prodotti agricoli di esportazione sono: i negozi di vario genere, macellerie,fruttivendoli,pescherie,panifici,negozi di generi alimentari o altri,che si condensano in una strada nei pressi della piazza e che formano il mercato principale della città.
Nel 1961 la popolazione attiva impegnata nel settore è del 20.07%, come si è etto l’incremento è graduale ma nei termini generali continua a crescere e tale sviluppo è funzionale alla dinamica complessiva delle aree in cui insistono i servizi principali.
Lo sviluppo è legato al fenomeno della terziarizzazione dei luoghi centrali della città, dove il prezzo delle aree è cresciuto a dismisura..
La localizzazione nel centro di attività bancarie,uffici,assicurazioni,consulenze ecc. hanno fatto elevare enormemente il prezzo delle aree intorno alla piazza.
Nel 1971 la popolazione attiva impiegata nel settore era del 23.92%, la terziarizzazione del centro ha assunto
una dimensione piu’ estesa e capillare, dopo la saturazione della piazza i engozi e gli uffici tendono a disporsi lungo gli assi principali di comunicazione.
Pachino, oggi ha negozi di qualsiasi genere. Nel 1977 fu’ costruita una sede della Standa che pero’ oggi non funziona; il fallimento di questa iniziativa indica la forte concorrenza che i negozi hanno generato nei confronti
di questa struttura commerciale centralizzata.
6) Turismo.
Pachino ha una ricchezza immensa da sfruttare che è il turismo. Ma la ricchezza, nel nostro caso, si deve organizzare perchè essa può’ essere compromessa, come di fatto è avvenuto, per volontà della speculazione.
Restano delle aree a mare ancora libere che sono costantemente oggetto di deturpazioni che ogni singolo proprietario si ente in diritto di fare.
Il problema dell’abusivismo non è stato risolto e difficilmente sarà risolto.Se si continua a sperare che
una legge possa bloccare gli interessi degli speculatori. Se non si stronca il sistema di clientele che è stato organizzato a livello locale, il problema non sarà risolto.
E,di conseguenza,il turismo di massa che è stato sbandierato da tutti per le elezioni come risoluzione di problemi dell’occupazione a Pachino e fonte di ricchezza per tutti, non prenderà il posto che gli è stato assegnato nell’economia della città.
Le attività turistiche nel territorio di Pachino sono assolutamente insufficienti; esiste un solo Camping che per altro non è utilizzato; esistono due alberghi a Marzamemi con una capacità massima di ricezione di 100 persone; esite qualche locale estivo, un cinema, un bar e poche altre cose.
Se non si interviene con un programma globale che ridefinisca e concretizzi le vocazioni natuali dell’area, Pachino resterà terra di speculazioni e di degrado. Occorre organizzare nel territorio delle strutture di massa che non necessariamente dovranno essere localizzate vicino al mare.; si possono organizzare delle attività turistiche connesse anche con l’agricoltura, i casamenti dei feudi che versano in stato di completo abbandono: essi possono e devono ridiventare strutture integrate con il territorio agrario,comunque coltivato.Attraverso di esse si potrebbe organizzare una serie di Ostelli della Gioventu’ dove all’interno potrebbero coesistere attività cooperativistiche di lavorazione di oggetti dell’artigianato locale.
Il turismo, come è stato già detto, ha gisogno per diventare una parte permanente e non effimera di ricchezza e di lavoro, della difesa e della valorizzazione degli ambienti e dei valori storico-artistici. Perchè essa si realizzi occorre combattere strenuamente contro l’inquinamento del mare, la privatizzazione delle coste, la valorizzazione dei beni culturali e d ambientali e di quelli archeologici.
Fonte:
http://xoomer.alice.it/spinello/pachino_Tesi_di_Laurea/html/analisi_settori_economici.html