PACHINO - Torna prepotentemente di attualità il duello per la presidenza del consiglio comunale. L'ex presidente del civico consesso infatti, sembra non volersi arrendere e proporrà ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo avverso l'ordinanza del Tar etneo che gli ha negato la sospensiva. La presidenza dunque, potrebbe tornare ancora una volta in bilico, così come tutti gli atti fin'ora esitati dal consiglio comunale. Sull'intendimento di impugnare il responso provvisorio del Tar, Rabito non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale, limitandosi a dichiarare che è una possibilità che sta ancora valutando. Ma al di là delle conferme ufficiali, pare che lo stesso abbia già dato mandato al suo legale, l'avvocato amministrativista Paterniti La Via di Catania di impugnare il responso del Tar etneo. E la decisione di Rabito potrebbe avere delle conseguenze anche in merito ad alcune inchieste di natura penale che stanno coinvolgendo il segretario generale Lucia Minniti e l'attuale presidente del civico consesso, indagati per il reato di falso ideologico in concorso proprio per la vicenda legata alla mozione di sfiducia nei confronti di Rabito. La linea difensiva dell'alto funzionario e del neo presidente Giannì sembrerebbe basata infatti, sul fatto che il Tar avrebbe bocciato la tesi di Rabito, e ciò significherebbe che nessun abuso c'è stato durante la seduta in cui venne votata la mozione di sfiducia.
Una linea difensiva, tuttavia, che sembrerebbe scricchiolare, in primo luogo perché il Tar non ha ancora pronunciato alcuna sentenza non essendo stata affrontata la fase di merito, ed in secondo luogo perché il Tribunale amministrativo regionale fin'ora ha negato solo la sospensiva che avrebbe rimesso in sella immediatamente Rabito restituendogli la guida dell'assise municipale. Il ricorso al Cga poi, non fa che rimettere tutto in discussione. Inoltre, la situazione verrebbe a complicarsi ulteriormente nel caso in cui Rabito dovesse ottenere dal consiglio di giustizia amministrativa ciò che il Tar gli ha negato. La restituzione della presidenza del civico consesso a Rabito andrebbe a rimescolare gli equilibri raggiunti in consiglio, con una situazione amministrativa che tornerebbe di nuovo in alto mare. L'estate, insomma, oltre ad essere rovente dal punto di vista climatico, potrebbe nascondere sorprese sul fronte politico. Intanto, in ambito strettamente politico, si torna a discutere degli assetti di giunta. L'indiscrezione su un possibile forfait di Maccarrone, peraltro seccamente smentite dallo stesso, hanno suscitato i primi appetiti non soltanto fra le forze politiche, ma anche tra i consiglieri che sostengono l'amministrazione. Maccarrone infatti svolge il duplice ruolo di assessore e consigliere. Si tratta di un ruolo che può essere svolto solo dalla metà dei componenti della giunta, per cui le eventuali dimissioni di Maccarrone da assessore suscita gli appetiti di altri consiglieri che potrebbero candidarsi a svolgere anche il ruolo di amministratore. Intanto non sembra avere fine il giallo legato al sequestro dell'immobile che fa capo alla famiglia del sindaco Paolo Bonaiuto per il presunto e non riscontrato rinvenimento di ossa umane durante alcuni lavori edili. L'immobile non è ancora stato dissequestrato dopo l'apposizione dei sigilli di giovedì scorso e dopo le operazioni di ricerca dei reperti effettuata nel pomeriggio di venerdì.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 27-06-2012 - Categoria:
Politica