PORTOPALO - Oltre 2.500 firme consegnate al vescovo di Noto come attestazioni di affetto nei confronti del parroco Palacino, trasferito su sua richiesta a Modica. Questo l'esito della petizione pubblica, promossa da alcuni cittadini che ha avuto, come obiettivo, verificare l'affetto della comunità locale verso un parroco che manterrà un forte contatto con Portopalo. «Abbiamo consegnato le firme al vescovo di Noto - afferma Gianni Juliano, uno dei più stretti collaboratori di don Palacino - e il numero di adesioni raccolte ha sorpreso anche monsignor Staglianò. Per noi è stato un atto dovuto di affetto e riconoscenza nei confronti di un prete che ha dato tantissimo a questo territorio. L'oratorio, l'oasi e tutte le cose che ha fatto in tanti campi sono la conferma visiva di un parroco verso cui nutriamo grande affetto e riconoscenza». Nelle funzioni liturgiche di domenica scorsa, don Palacino si è soffermato su alcuni punti, chiarendo bene il suo ruolo.
«Non lascerò Portopalo, c'è l'oasi di San Corrado da completare e poi resta aperto il nodo relativo alla costruzione della nuova parrocchia nei pressi delle Anime Sante. Ho chiesto al vescovo di essere trasferito ma anche di poter continuare a seguire alcuni progetti inerenti Portopalo», ha aggiunto il parroco originario di Raddusa. Ringrazia la comunità locale per l'attestazione di stima palesata con la raccolta di firme. «Questo territorio ha tante potenzialità, storicamente è questo Capo Pachino di cui si parla nei libri di storia. Il mio invito è sempre lo stesso: impegnarsi sotto tutti i punti di vista, penso alla questione del cimitero, alle ossa dei defunti delle Anime Sante che giacciono dentro dei sacchi e buttate alla meno peggio all'interno del cosiddetto ossario del cimitero, sopra il quale ogni anno si celebra la funzione della commemorazione dei defunti. Ho avuto modo di fare lì un sopralluogo e ho visto cose raccapriccianti. La crescita di questo territorio passa dall'impegno di ognuno di noi».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 19-10-2010 - Categoria:
Cronaca