PORTOPALO - Dura presa di posizione di un operatore commerciale che critica l'elevato costo delle locazioni. Il bilancio dell'ultima stagione turistica, a dire il vero ancora ufficioso, ha fatto discutere in questi giorni nel comune portopalese. I gestori di alcuni esercizi commerciali (bar) infatti nell'analizzare cause ed effetti sulla stagione tirano in ballo il caro affitti per le case vacanze. "Quando si parla di carovita - afferma Giovanni Petralito, gestore di un bar del corso - non puoi dare la croce addosso ai bar o ai ristoranti quando per una casa in una zona balneare, fuori dal centro abitato, in estate è stato chiesto un canone di 700 euro a settimana. Sono cifre fuori mercato che allontanano i turisti da Portopalo". Il caro-affitti dunque come una delle cause principali. "Su questo frangente la speculazione è stata selvaggia - aggiunge Giovanni Petralito - e ha danneggiato tutto il settore turistico. Ci siamo chiesti infatti perché gran parte delle presenze che prima attiravamo da Catania ormai sono solo un miraggio? Perché qui ci siamo attestati a livelli di vita al di sopra di quello che si offre ai turisti. E ogni operatore deve fare la sua parte, non delegare sempre all'ente locale che deve comunque garantire determinate cose, a partire dalla pulizia del territorio".
E in tema di confronti con altre realtà turistiche, Dino Oliva, web-master e copyrighter portopalese, di recente è stato nell'isola greca di Corfù a trascorrere un periodo di vacanza. Poco più a est di Portopalo ma con differenze abissali sotto tanti punti di vista. "Qui con una spesa contenuta si può fare una vacanza con i fiocchi - afferma Oliva - poiché c'è un'organizzazione turistica molto capillare. Basti pensare che nel piccolo aeroporto dell'isola i voli di arrivo e partenza avvengono quasi sempre di notte, cosi che i pullmann dei vari alberghi che scaricano o caricano i turisti viaggiano durante le ore notturne e non intasano il traffico nelle ore di punta". La stagione è molto lunga. "Nonostante fossimo a settembre inoltrato - prosegue Dino Oliva - i turisti arrivavano a migliaia. Eppure il nostro mare non ha nulla da invidiare a quello greco. A mancare è l'organizzazione. Lì sono i privati a pulirsi la spiaggia, ogni albergo ha il suo lido".
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 28-09-2004 - Categoria: Cronaca