PACHINO - Forte richiamo della chiesa pachinese ai politici locali che da tempo paralizzano l'attività amministrativa e i cui risvolti stanno producono vistosi effetti negativi anche nel tessuto sociale. Il bailamme di assessori nominati e revocati nel giro di quindici giorni, di revoche più o meno legittime, di sentenze e carte bollate che scompensano la vita amministrativa, di assessori in carica ma che non hanno mai partecipato a una sola riunione di giunta, di colpi di scena e accuse a colpi di comunicati stampa, non hanno lasciato indifferenti alcuni esponenti della vita religiosa che hanno dai pulpiti delle chiese e dagli organi di informazione ecclesiastica diocesana hanno fatto sentire chiara la loro voce di condanna. Dopo il richiamo di padre Lucio Giazzon che si era interrogato sul senso della politica e della lotta per «le poltrone o gli sgabelli», il richiamo sottolineato dal vescovo Malandrino durante la solenne celebrazione in onore di San Corrado, è stata la volta del diacono Salvatore Cagliola e del parroco della matrice Gaetano Colombo. Dalle pagine dell'organo di informazione diocesana, don Salvatore Cagliola ha stigmatizzato la vita politica locale, esacerbata dalle continue lotte a colpi di fioretto e con arguzia si è chiesto «quando sarà la fine del carnevale?
Un carnevale, - dice il diacono pachinese - che ormai dura tutto l'anno e da troppi anni, fatto di maschere e volti torvi, danze fuori tempo e balletti scomposti, di speranze della gente che svaniscono come meteore a causa di personaggi da dir poco squallidi. Un carnevale, quello politico, - continua Cagliola - con botti irriverenti e di eduardiana memoria, ed altri giochi pirotecnici che illudono tanti, forse troppi. La gente, quella che lavora per portare a casa il pane e guadagnarsi onestamente da vivere vorrebbe amministratori saggi e totalmente dediti al bene pubblico, non saltimbanchi funamboli e giocolieri. Il popolo si interroga sul perché debba andare a votare se poi sono questi i risultati». Le riflessioni del diacono non sono passate inosservate, anzi anche il parroco della Chiesa madre Tano Colombo ha ribadito il concetto domenica scorsa dal pulpito. La richiesta è stessa: amministratori saggi per il bene comune.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 14-03-2004 - Categoria: Politica