PORTOPALO - «Attenzione, tra gioco d'azzardo e altri traffici che si consumano liberamente in pieno centro, Portopalo sta prendendo una brutta strada che porterà parecchie famiglie allo sfascio». Il finale della processione del Venerdì Santo si è trasformato in una dura reprimenda del parroco, don Palacino, davanti a qualche centinaio di persone. Il prete non è nuovo a commenti del genere. Don Palacino ha sempre interpretato il suo ruolo prestando una grande attenzione verso tematiche che impattano sul tessuto sociale locale, in particolare quelle che riguardano le famiglie. «Svegliamoci, stiamo andando verso una direzione molto pericolosa. Ci sono famiglie - ha aggiunto il parroco della Chiesa San Gaetano - sull'orlo del lastrico perché non pochi si giocano il denaro a carte o nelle macchinette mangiasoldi. Non parliamo poi di altri traffici che avvengono alla luce del sole, in pieno centro cittadino. Dove sono le istituzioni e le forze dell'ordine? Tutti noi dobbiamo impegnarci maggiormente». Parole pesanti, espresse con la solita franchezza e coraggio, caratteristiche che hanno sempre contraddistinto l'azione di questo prete che dal 1990, tranne una breve parentesi, ha la responsabilità dell'unica parrocchia di Portopalo.
L'attenzione verso le famiglie è sempre stata una costante di don Palacino. «Se non funziona la famiglia, la cellula più importante per la crescita dei nostri giovani, andiamo verso la distruzione. Il nostro paese ha ancora un tessuto di famiglie in larga parte unite - ha sottolineato don Palacino - ma non mancano, purtroppo, casi opposti, caratterizzati da situazioni difficili e dettate da tanti fattori, compresa l'assuefazione al gioco o ad altro. Ricevo tante madri che vengono a lamentarsi con me per la situazione delle loro case. Occorre un impegno massiccio da parte di tutti: dal parroco al sindaco, dai carabinieri ad ogni singolo cittadino». Subito dopo le parole del prete, prima dell'ingresso del Cristo morto e della Vergine Maria in chiesa, i cantori del venerdì santo hanno intonato «u lamientu», il canto funebre che ripercorre la passione di Gesù. Tante persone, che si trovavano in via Vittorio Emanuele e che hanno sentito le parole di ammonimento del parroco, si sono dette concordi con don Palacino. «Sono parole pesanti, che a qualcuno daranno magari fastidio, - commenta una giovane mamma - ma dobbiamo ringraziare il nostro parroco per quello che fa per la nostra comunità, per i giovani e per l'unità delle famiglie».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 12-04-2009 - Categoria:
Cronaca