PACHINO - Il comune di Pachino ha perso il finanziamento di oltre 2 milioni e seicento mila euro concesso dalla Comunità europea per il progetto Ecomuseo del Mediterraneo che avrebbe permesso la riqualificazione di un'ampia parte della fascia costiera che va dal borgo di Marzamemi in direzione Portopalo di Capo Passero. Il presidente della Regione Totò Cuffaro ha firmato il decreto di revoca che è stato notificato nei giorni scorsi al comune pachinese. I motivi della revoca del finanziamento sono da ricercarsi nella mancata presentazione da parte degli uffici competenti pachinesi di una relazione geologica inerente la valutazione di incidenza ambientale che la realizzazione del progetto avrebbe comportato sul territorio anche in considerazione del fatto che parte del territorio soggetto a riqualificazione rientra in aree Sic e Zps e dunque a tutela speciale.
Il comune era stato diffidato a provvedere all'invio della relazione in questione ma, dato il silenzio degli uffici municipali, il finanziamento è stato cancellato. La casa municipale comunque presenterà ricorso al Tar avverso tale revoca, e per questo lo scorso 27 dicembre la giunta ha conferito incarico all'avvocato Gennaro esperto del comune di Pachino per proporre il ricorso. “La rilevante perdita del finanziamento, -ha commentato l'ex assessore ai lavori pubblici Michelangelo Blandizzi che aveva lavorato al progetto durante i mesi in cui aveva ricoperto la veste di assessore e che più volte aveva lanciato l'allarme per il rischio della perdita della sostanziosa elargizione- è il sintomo chiaro che il comune è in stato di abbandono, senza nessun referente politico che possa quantomeno riuscire a portare a compimento il lavoro già svolto. Se io fossi rimasto alla guida dell'assessorato ai lavori pubblici tutto ciò non si sarebbe verificato”. L'attuale assessore ai lavori pubblici Sebastiano Zocco non ha inteso replicare alle affermazioni di Blandizzi ed ha solo dichiarato: “Ho fiducia nel Tar affinché si possa recuperare il finanziamento perso. Voglio solo ricordare che sin dall'inizio l'iter di questo finanziamento non è stato dei più semplici ed ancora oggi gli stessi uffici regionali non danno pareri unanimi tanto che, nonostante il decreto di revoca, ci sono ancora uffici che richiedono documenti con riferimento a questo progetto”. In effetti il Pit Ecomuseo del Mediterraneo Fascia Costiera ha avuto un iter farraginoso ed ha dovuto subire un vero e proprio percorso ad ostacoli. Secondo il progetto iniziale il territorio che avrebbe dovuto beneficiare della sistemazione era molto più ampio, ma successivamente dovette subire un ridimensionamento anche a seguito degli input arrivati da Palermo. Ora il nuovo e forse definitivo stop che priva il territorio di una somma che veniva già data per acquisita. In un periodo in cui le casse municipali non hanno somme da poter spendere in opere pubbliche, le risorse comunitarie apparivano come un vero e proprio toccasana per l'intero comprensorio anche a corollario di un più generale sviluppo che l'intera zona turistica sta pian piano conseguendo.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 03-01-2008 - Categoria: Cronaca