PORTOPALO - Per la pesca del novellame si attende il via libera dalla Regione. Si ripropone anche nel 2008 un tema che s'intreccia con la salvaguardia delle risorse ittiche nei nostri mari. Ed arrivano i primi segnali di preoccupazione, ma non dal comprensorio marittimo siracusano. Ad Agrigento il presidente della provincia ha chiesto all'assessore regionale che si adottassero efficaci misure di salvaguardia nel tratto di mare compreso tra Capo Bianco e Capo San Marco, da tutti riconosciuto come uno spazio determinante per gli equilibri delle risorse ittiche della costa in relazione alla pesca del novellame. Sono queste le richieste del presidente della provincia agrigentina all'assessore alla pesca Antonino Beninati, facendo riferimento alla difesa dell'ecosistema che la pesca del novellame metterebbe a repentaglio.
Il depauperamento delle risorse ittiche a causa di questo sistema è l'argomento principale, supportato da studi condotti da esperti di biologia marina. E a Portopalo di Capo Passero, seconda marineria siciliana? Al momento tutto tace, o quasi. Tra l'altro questo tipo di pesca viene praticata soprattutto da armamenti estranei al compartimento marittimo interessato, con possibili tensioni con le marinerie locali, già alle prese con una crisi del comparto ittico senza precedenti. Intanto il novellame, soprattutto pugliese, avrebbe già fatto la sua comparsa nelle tavole siciliane. Questo a causa di un calendario difforme rispetto a quello siciliano dove non è stato firmato ancora firmato il decreto di autorizzazione, cosa che viene data per imminente. Ci sarebbe anche chi, in Sicilia, avrebbe messo in commercio novellame proveniente dalla Cina ma in realtà, in quei casi, si tratterebbe di pesce adulto e di piccola taglia spacciato per bianchetto. Gli organi competenti sarebbero all'opera per prevenire o reprimere eventuali frodi.
SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 24-01-2008 - Categoria: Cronaca