PORTOPALO - E' stata recentemente approvata dal Parlamento, con il voto del centro-destra e l'astensione dell'Unione nell'ultimo passaggio in aula, la riduzione dell'Iva al 4% (equiparazione con l'agricoltura) per le imprese di pesca. Una misura annunciata a Portopalo, lo scorso 15 gennaio, dal ministro Gianni Alemanno. “La riduzione dell'iva per le imprese ittiche – ebbe a dire il ministro del Governo Berlusconi – sarà fatta prima di aprile”. L'amministrazione comunale sottolinea l'importanza di questa misura che va a sgravare un settore in difficoltà come la pesca. “Il ministro Alemanno – si legge in una nota della giunta portopalese guidata dal sindaco Cammisuli – ha mantenuto la promessa facendo inserire nel decreto, poi approvato dal Parlamento, la riduzione dell'Iva per le imprese del settore ittico. Tutto ciò è la conferma della politica della concretezza, portata avanti dal ministro Alemanno che su questo punto aveva preso un impegno ufficiale che ha mantenuto.
E per la pesca, settore preponderante dell'economia locale, si tratta di una misura certamente positiva”. Ma se da Roma arrivano notizie positive, in ambito europeo invece i segnali per la pesca sono negativi. Dalla Commissione Europea non è arrivato né l'incremento del cosiddetto “de minimis” né il fermo pesca per crisi economica, né la previsione di risorse finanziarie aggiuntive e misure straordinarie o urgenti per fronteggiare l'emergenza. In un comunicato stampa, Agci-Agrital (associazione generale delle cooperative italiane, settore agricolo-ittico-alimentare) afferma che “hanno trovato conferma le peggiori previsioni di quanti non si aspettavano granché da una Commissione Europea che ha mostrato di non essere disponibile o capace di operare in tempi e con iniziative adeguate a rispondere al grido di soccorso lanciato dal settore”.
SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 15-03-2006 - Categoria: Politica