Pesce fresco e rintracciabilità le preoccupazioni dei pescatori
PORTOPALO - Dopo il convegno sulla qualità dei prodotti ittici, svoltosi sabato scorso nell'aula consiliare, la parola che circola tra gli operatori del settore che hanno compreso la portata del progetto relativo al "marchio di qualità" del pesce fresco è una: rintracciabilità. Punto di forza di tutto il meccanismo messo in atto da qualche mese a questa parte, con lungimiranza da parte del Comune, tra i primi enti locali a muoversi in questa direzione, la tracciabilità può costituire anche un anello debole di un iter ancora in via di definizione. Antonino Campisi, pescatore-armatore locale con un'elevata esperienza in mare, sottolinea proprio questo punto. "Bisogna chiarire meglio il concetto relativo alla rintracciabilità - afferma - e sapere come in futuro ci si debba muovere qualora tutto l'iter del marchio di qualità entri a regime. Se il pescatore infatti consegna il prodotto e questo passa il relativo controllo veterinario, a quel punto il pescatore stesso non ha più alcun modo per controllare se quel pesce arriva a destinazione. Mi pare che in tutto questo progetto, molto importante per dare nuove opportunità di sviluppo del nostro settore, quello della tracciabilità sia il punto più difficile da attuare".
L'esempio con il pomodorino ciliegino "Igp" di Pachino è quasi scontato. E a più riprese i produttori agricoli hanno rilevato che spesso viene spacciato per "Pachino" un prodotto che invece arriva da altre parti della Sicilia o dell'Italia, se non addirittura dall'estero. "Bisognerà lavorare in questa direzione ovvero dare certezze sia a chi pesca il prodotto - ha affermato il dottor Salvatore Bulgarella, esperto di marketing e curatore del progetto sul marchio di qualità del pesce di Portopalo - che ai consumatori. I pescatori, dall'incontro di sabato scorso, hanno compreso che la strada da battere è quella della qualità per resistere ad una concorrenza sempre più spietata e spesso al ribasso da un punto di vista qualitativo del prodotto". L'assenza della quasi totalità dei commissionari al recente convegno pertanto non può essere salutato con soddisfazione. "La loro assenza non è certo un segnale positivo. - afferma Santino Quartarone, funzionario municipale del settore commercio - Va sottolineato invece che in un progetto così innovativo il nostro comune è arrivato tra i primi in ambito regionale". Adesso occorre un cambio di mentalità degli operatori del settore che non possono pensare di restare immobili dinanzi a cambiamenti epocali che richiedono un sempre maggiore ricorso all'attuazione di strategie di marketing indirizzate verso la qualità del prodotto. "La categoria ci è sembrata molto recettiva - ha dichiarato il dottor Alfonso Modica, esperto di qualità - ma è chiaro che l'iter è ancora ben lungi dal dirsi completamente attuato".
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 26-07-2005 - Categoria: Economia