«Lo avevo sempre detto a mio marito di non fidarsi di quei marinai. Ma lui mi rispondeva che non era semplice trovare dei marittimi da imbarcare e che in ogni caso si doveva andare per mare per portare il pane a casa». Teme il peggio e dice di essere «molto pessimista» la moglie di Gianluca Bianca comandate del «Fatima II», il motopesca di Portopalo di Capo Passero scomparso nel nulla al termine di quello che potrebbe essere stato un ammutinamento da parte di alcuni membri dell'equipaggio di nazionalità straniera. Ma per entrare in possesso del natante il comandante potrebbe essere stato ucciso. Del peschereccio si è persa ogni traccia ormai da tre giorni mentre altri tre membri dell'equipaggio sono stati trovati a bordo di due zattere al largo della Grecia. E sono stati loro a parlare di un ammutinamento a opera dei tre stranieri dell'equipaggio aggiungendo anche di aver sentito dei colpi d'arma da fuoco.
LA TELEFONATA - «L'ultima volta che avevo sentito Gianluca al telefono è stato giovedì scorso - affrema Monica Patania - Era tranquillo, nella sua voce non c'era nulla che lasciasse trapelare la minima preoccupazione. Qualsiasi cosa è avvenuta dopo. Poi un lungo silenzio, che per lui non era abituale, mi ha fatto nascere i primi sospetti». Preoccupata anche la madre del comandante Antonina Moscuzza. «Non so dire cosa possa essere accaduto - afferma - ma voglio al più presto avere notizie di mio figlio. Luca è un comandante esperto, anche se giovane. Per lui il mare è davvero tutto. Aveva appena 8 anni quando per la prima volta è andato a pescare con mio fratello. Gli studi, infatti, non li ha completati, contro il nostro volere, proprio perchè voleva andare per mare». Anche il padre del comandante Marcello Bianca dice di averlo messo sull'avviso e «non fidarsi di quelle persone, avrei preferito pagare perchè restassero a terra piuttosto che portarli in barca. Ma lui la pensava in maniera diversa».
DIRETTI IN EGITTO - Alle ricerche stanno collaborando tutti i pescherecci e le navi in transito nel tratto di mare dove sarebbe avvenuto l'ammutivamento. L'ipotesi privilegiata è che il natante possa puntare verso l'Egitto ma non è escluso che, sentendosi braccati, i marinai che ne hanno preso il controllo possano aver deciso di cambiare destinazione o addirittura di abbandonarlo in mare per tentare la fuga in prossimità di qualche porto nel Mediterraneo. «Attendiamo notizie che però non arrivano - afferma Giovanni Maiorana, proprietario del «Fatima II» - Anche la voce che si era sparsa di un possibile avvistamento della barca nei pressi del porto di Bengasi si è rivelata frutto di un equivoco. Siamo impotenti ma non possiamo per ora fare altro che aspettare e sperare che tutto si risolva al più presto».
Alfio Sciacca
Fonte:
corriere.it il 16-07-2012 - Categoria:
Cronaca