PACHINO - Una petizione di protesta e di sensibilizzazione è stata avviata, nei giorni scorsi, da parte dell'ex deputato regionale Gioacchino La Corte, al fine di sollecitare l'apertura pomeridiana degli sportelli di Poste italiane. La petizione nasce dal disagio, diffuso in gran parte della popolazione locale, a causa della mancata apertura degli sportelli dell'ufficio postale di pomeriggio, contrariamente a quanto accade invece nei vicini centri dove Poste italiane osserva regolarmente l'apertura pomeridiana. Il disagio risulta ancor più marcato anche a seguito dell'impossibilità, almeno nella succursale di via Pascoli, di poter spedire delle lettere raccomandate dopo mezzogiorno. Nonostante l'apertura dovrebbe essere garantita fino alle 13,30, pare per motivi tecnici, il personale non accetta la spedizione di raccomandate oltre le 12. Si tratta di un fastidio di notevole portata per l'utenza, che spesso è costretta a recarsi nella vicina Rosolini per rispettare le proprie scadenze ed spedire entro la data preordinata le proprie lettere. Il disagio è solo in parte alleviato dalla sede centrale di via Anita dove, anche per questo tipo di servizi, gli orari canonici vengono rispettati.
Torna dunque a levarsi forte la richiesta dei cittadini che invocano il servizio anche nel pomeriggio. In città gli sportelli di Poste Italiane sono due, mentre gli uffici della frazione di Marzamemi funzionano a giorni alterni. I cittadini chiedono di potenziare il servizio almeno in uno degli sportelli, in modo da far fronte alle esigenze più impellenti.
La Corte ha pertanto avviato una raccolta di firme che si sta svolgendo in piazza Vittorio Emanuele e di fronte le sedi degli uffici postali. E la quantità di adesioni ad oggi raccolta è veramente notevole, segno che il problema risulta sentito e partecipato.
Ma le petizioni proposte dall'ex inquilino di Palazzo dei Normanni non si limita solo ai disservizi postali. Ad essere riproposta è infatti la possibilità di proporre ricorso contro le cartelle della Tarsu maggiorate del 60%. Ad oggi circa 150 utenti hanno fatto ricorso in commissione Tributaria grazie all'intermediazione del partito di La Corte e dell'avvocato Giuseppe Sena che si è messo a disposizione dell'utenza per presentare ricorso. La casa municipale, pur sensibile nei confronti dell'utenza, ha invece deciso di resistere in giudizio, anche perché le somme sono già state messe in bilancio e dunque non è possibile ridurre la voce di entrata.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 06-02-2011 - Categoria:
Cronaca