PACHINO - Rischia di diventare l'ennesima incompiuta pachinese la piscina comunale di contrada Campo Reale. Appaltata per 1 milione e 793 mila euro, l'opera doveva essere realizzata dalla ditta aggiudicataria Sice S. r. l. di Agrigento in 340 giorni. La data di ultimazione dell'opera era prevista per lo scorso 15 novembre, ma ad oggi, della piscina è stato realizzato poco più che lo scheletro. E i problemi all'orizzonte non mancano. Per ultimare l'opera, anche in considerazione dell'avvenuto sequestro del cantiere da parte della magistratura per opere realizzate senza la presenza del direttore dei lavori, è stata concessa una proroga di 52 giorni, anche per la realizzazione di alcune varianti al progetto. Ciò significa che, al più tardi di aprile 2013, la piscina dovrebbe essere pronta e funzionante. Ma i dubbi sul rispetto dei tempi sono più che legittimi. La Sice, infatti, ha comunicato la ripresa delle attività di cantiere, anche se di fatto, i lavori non sono affatto ripresi. Ad accertarlo sono stati i carabinieri della caserma di locale nel corso di un sopralluogo alla presenza del direttore dei lavori e del collaudatore statico, quando è stato appurato che i cancelli del cantiere erano sprangati. Motivo del contendere sono circa 400 mila euro extra capitolato che la ditta pretende dal Comune per imprevisti. La Sice rivendica somme per mancati utili, vincoli passivi per mezzi e macchinari, oneri di mancato ammortamento, mancati guadagni, impiego di personale.
La società appaltatrice inoltre lamenta delle carenze di progettazione negli impianti elettrici e di depurazione, motivo per cui, anche nel caso di una ripresa dei lavori e di una ultimazione, l'opera non potrebbe dirsi eseguita a regola d'arte. Questa mattina è prevista una verifica tecnico-contabile in contraddittorio con l'impresa al fine di fare il punto sullo stato dell'arte. Tuttavia sembra che né il vecchio collaudatore statico e tecnico, né il nuovo, siano disposti a riconoscere i maggiori esborsi richiesti dalla ditta, motivo per cui si profila un contenzioso sul punto. La piscina, dopo dieci anni di attesa, era stata appaltata all'inizio del 2011. L'opera prevede la realizzazione di una struttura con vasca olimpionica ed annessi spogliatoi e servizi. Per questo il Comune aveva beneficiato di un contributo del Coni inizialmente sufficiente per l'intera opera. Il tempo trascorso prima dell'inizio lavori e le variazioni nei prezziari regionali fece lievitare i costi, tanto che è stato necessario contrarre da parte del Comune, un finanziamento con la Cassa depositi e prestiti. Se la situazione non dovesse sbloccarsi, il nuovo stop potrebbe comportare un'ulteriore lievitazione degli importi difficilmente sopportabile dal Municipio che, sul fronte economico, non naviga in acque tranquille.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 12-12-2012 - Categoria:
Politica