PACHINO - Si complica l'iter della piscina comunale. Dopo le difficoltà registrate nei mesi scorsi ed il blocco dei lavori che avrebbero dovuto concludersi già lo scorso novembre, nei giorni scorsi si sono dimessi il direttore dei lavori Giovanni Maiorana ed il collaudatore Giuseppe Gambuzza. Al centro delle polemiche ci sarebbero una serie di difformità nell'opera e di pretese da parte della ditta che né il direttore dei lavori né il collaudatore sarebbero disposti ad avallare con la loro firma. La ditta aggiudicataria, la Sice di Agrigento, ha richiesto una integrazione nei pagamenti per circa 400 mila euro, denunciando anche un problema di carattere esecutivo delle opere e delle inadeguatezze progettuali che non avrebbero potuto consentire di eseguire a regola d'arte i lavori. Nello specifico la Sice ritiene impossibile il montaggio delle travi di copertura e la possibilità di collegarli ai pilastri come invece il progetto prevede. Il direttore dei lavori invece, ha riscontrato una sospensione arbitraria dei lavori da parte dell'impresa che peraltro ha ufficialmente comunicato la ripresa delle attività di cantiere senza tuttavia riprendere l'attività di costruzione come constatato in due sopralluoghi anche alla presenza dei militari dell'Arma dei carabinieri.
Inoltre, secondo il direttore dei lavori dimessosi nei giorni scorsi, sarebbero state realizzate delle opere in difformità di progetto e che il responsabile unico del procedimento Enzo Frazzetto ha già ordinato di demolire senza che l'ordine impartito sia ancora stato eseguito. Le difformità riguarderebbero l'arco in cemento armato sul lato strada Marzamemi realizzato senza il controllo del direttore dei lavori ed incompatibile con le travi in legno lamellare relative alla copertura. Inoltre mancherebbero dei tirafondi con piastre di base posti nelle sommità dei pilastri, i ferri d'armatura sarebbero di diametro inferiore alle previsioni progettuali, il numero di staffe d'armatura sarebbe stato arbitrariamente dimezzato, e i ferri utilizzati per la costruzione delle 28 vele in testa ai pilastri sarebbero anch'essi di sezione inferiore a quelle previste. Nonostante tali difformità, tuttavia, dalle analisi e dalle verifiche effettuate, le misurazioni rientrano nei limiti dei parametri. Tutte queste difformità per la ditta sono da addebitare a difetti di carattere progettuale e dunque i costi andrebbero assegnati al comune di Pachino, mentre per il direttore dei lavori e per il collaudatore le difformità sono state causare arbitrariamente dalla ditta esecutrice. Peraltro già la ditta, in passato avrebbe comunicato alla casa municipale di non essere disponibile alla prosecuzione dei lavori in mancanza di certezze non soltanto economiche. La piscina comunale, insomma, si avvia sempre più a diventare l'ennesima incompiuta.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 21-12-2012 - Categoria:
Cronaca