Pit 9: conferenza di servizi per recuperare tutta la costa

PACHINO - Ha avuto luogo nei giorni scorsi una conferenza dei servizi tra il comune di Pachino, rappresentato dall'assessore ai Lavori pubblici Paolo Greco, e i rappresentanti della Capitaneria di Porto, del Genio Civile, della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali e dei Vigili del Fuoco. L'obiettivo è stato quello di compiere un altro passo decisivo in merito all'approvazione del Pit (Progetto di integrazione territoriale) volto al recupero della fascia costiera del Mediterraneo che vede interessati diversi tratti delle coste pachinesi.
«Il progetto - ha dichiarato l'assessore Greco nel dare notizia dell'incontro - coinvolge alcune aree umide della zona Morghella oltre alla rivalutazione delle zone archeologiche della zona Cugni e della grotta Calafarina. La parte interessata - continua Greco - sarà dunque tutta la zona dietro il Porto Fossa di Marzamemi, per il quale saranno offerti migliori servizi quali una zona da adibire a parcheggio per i veicoli che trainano le imbarcazioni da mettere in mare attraverso lo scalo di alaggio, oltre a dei servizi igienici. Le altre zone - aggiunge - saranno interessate dalla realizzazione di percorsi naturalistici che permetteranno di conoscere ed apprezzare una zona che al momento è quasi completamente lasciata all'incuria. In particolare saranno rivalutati alcuni percorsi costituiti da antiche "trezzere" che si dipanano per tutta la zona.

L'amministrazione comunale punta molto su questo progetto che, qualora andasse definitivamente in porto, qualificherebbe turisticamente e culturalmente in maniera straordinaria il territorio pachinese». Il progetto in questione fa parte del Pit n°9 denominato Ecomuseo del Mediterraneo e si affiancherà ad un altro Pit che interessa il territorio pachinese, che riguarda il recupero dei fabbricati dei vecchi stabilimenti industriali ex Rudinì che sorgono in una zona vicina a quella interessata dal nuovo progetto. Riguardo al recupero dei fabbricati industriali l'iter è già in fase molto avanzata e le somme di 2,5 milioni di euro sono state già accreditate, pertanto a breve dovrebbe espletarsi la gara di appalto. Il Pit si configura come una delle modalità di attuazione della programmazione della spesa da parte della regione Sicilia. Si tratta di un progetto di sviluppo di area vasta con dimensione sub provinciale, ma evidentemente, sovracomunale, basato sul principio della programmazione dal basso, quindi della programmazione attuata dagli attori territoriali, politici e sociali, direttamente coinvolti e responsabili del processo di sviluppo a livello locale. Principio portante del Pit è l'integrazione che si esplicita nella finalizzazione di più operazioni, finanziate in modo non necessariamente omogeneo, verso il conseguimento dell'idea strategica di sviluppo che gli attori locali pongono alla base del processo di programmazione dell'area.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 04-09-2004 - Categoria: Cronaca

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ASSOLUTAMENTE COERENTE

Cosa c'è di coerente nel prevedere, dopo il ponte del Gavettone, un "ristorante" costruito con i fondi del P.I.T: è tutto da spiegare. Cosa c'è di coerente fra "Parco Urbano",propagandato, con essenze di arance e limoni, dietro il viale Lido, quando l'assessore parla,ora, di parcheggio e di semplice rimessa per barche. Cosa c'è di coerente quando si pensa di dare fastidio ai chirotteri che sono i veri millenari abitatori di Calafarina. Cosa c'è di coerente quando si va ad operare su aree private, scollegate fra loro, e collegate da un percorso pedonale che nessuno si sognerà mai di fare in estate. Cosa c'è di coerente quando si vanno a spendere centinaia di milioni per il recupero del palmento di Rudini: quando non si ha idea di cosa farci dentro. Cosa c'è di coerente quando la maggior parte delle aree pianificate rimangono in mano alla proprietà privata: invece di acquisirle al patrimonio pubblico e impiantarvi una pineta. Cosa c'è di coerente nel costruire degli edifici per realizzare la biglietteria: quando sarebbe bastato delegare una struttura privata a svolgere questo servizio. La verità vera è che dopo anni di difesa della costa,da Gavettone fino a Corruggi e Morghella e dopo avere sopportato costruzioni assolutamente incompatibili,vedi acquacoltura, ed altre costruite abusivamente negli anni 70 e 80: oggi con il P.I.T., si potra finalmente costruire in queste aree che sono destinate e normate a vincolo assoluto. Ma nella previsione bonaria, che ne viene fuori, si ha la sensazione che tutto finirà come è finita al "Parco Urbano" nell'area Tre Colli di Pachino. Segni architettonici senza nessuna capacità di sintetizzare l'essenza di un Parco: lasciato nel più completo stato di abbandono.... Spero di sbagliarmi! Però!
.Dall'alto dello strapiombo della ex Cava SFED: destinata a deposito di rifiuti,inerti, urbani. Coerentemente!! Cordiali Saluti. Spiros