PACHINO - È polemica sul conferimento, da parte della giunta municipale, di incarichi professionali ed assunzioni a progetto. Dopo il conferimento dell'incarico di collaudatore della piscina comunale all'architetto Giuseppe Gambuzza, è lo stesso professionista ad intervenire per fare chiarezza e sgombrare il campo ad illazioni e chiacchiericci. «Qui si fa confusione, -ha affermato Gambuzza- tra incarichi politici ed incarichi professionali. I primi spesso sono il frutto di accordi o comunque vengono assegnati a piena discrezione di chi amministra. Può non piacere questo sistema, ma la legge lo consente. I secondi, nella cui fattispecie rientra l'incarico di collaudatore per la piscina comunale conferitomi nei giorni scorsi, sono incarichi per i quali si svolge un lavoro o un servizio, si spende il proprio nome, la propria professionalità, il proprio lavoro e per i quali è necessaria una laurea, l'abilitazione a svolgere una professione, l'iscrizione ad un albo professionale e, nel caso specifico, l'esercizio della professione da oltre 10 anni. Il fatto che io sia stato consigliere comunale ed assessore nella storia del comune di Pachino nulla c'entra con l'attività lavorativa, visto peraltro che le cariche politiche sono state ricoperte in altre amministrazioni e non in quella attuale». Gambuzza dunque, rimanda al mittente le frecciate che da diverse parti politiche sono pervenute al suo indirizzo ed a quello della formazione politica di Rinascita di Pachino.
«Se qualcuno lamenta elargizioni senza lo svolgimento di alcuna mansione, -ha continuato- vada a cercare altrove perché il mio compenso è dovuto alla assunzione di responsabilità fino al completamento dell'opera ed al rilascio a mia firma della certificazione di avvenuto collaudo, cosa che in un'opera pubblica non va presa alla leggera». La nomina di Gambuzza quale collaudatore della piscina comunale, peraltro, va a sanare un vuoto di cariche per effetto del quale la struttura in costruzione fu posta sotto sequestro proprio per effetto dell'esecuzione di opere senza direttore dei lavori e senza collaudatore tecnico. L'intero staff è ora stato rinnovato consentendo il dissequestro del cantiere e la ripresa dei lavori. «Se poi, -ha concluso l'architetto Gambuzza- si vuole attaccare me per colpire il movimento di Rinascita, reo di avere sollevato dubbi sulle modalità amministrative, si sappia che i dubbi prospettati sono attuali ancora adesso, e le perplessità che Rinascita aveva prima continua ad averle ancora oggi». Poi Gambuzza, da ex segretario di Rinascita, lancia un messaggio al vetriolo all'indirizzo delle forze politiche: «Non c'è sindaco a Pachino che possa essere eletto o sfiduciato senza Rinascita». Per il capogruppo di Rinascita Blundo, inoltre, il movimento ha chiesto con forza la revoca degli incarichi ascrivibili a Rinascita. «Evidentemente, -ha affermato Blundo- se revoca non c'è stata, vuol dire che nessun incarico è ascrivibile politicamente a noi». Intanto, sempre sulla questione incarichi è stato il senatore Pietro Ferrara che auspica un incontro, da parte degli esponenti governativi con i vertici amministrativi locali, come avvenuto tra Monti e Lombardo. «E' necessario -ha affermato Ferrara- che sia chiarito a quanto ammonta il debito, da chi è stato provocato ed in quanti anni, quante e quali sono le ditte creditrici della casa municipale, quali siano le difficoltà che impediscono persino di pagare gli stipendi».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 28-07-2012 - Categoria:
Politica