NOTO - Dopo la decisione assunta dal consiglio comunale di Noto, che nella seduta del 18 agosto corso ha respinto la richiesta di scorporo avanzata dai comuni di Palazzolo Acreide e di Pachino, non sono mancate le reazioni da parte degli amministratori dei suddetti comuni. La vicenda, infatti, sta avendo ripercussioni politiche sia a Noto che nei comuni interessati. L'assessore pachinese alle risorse produttive, Michele Blandizzi, il sindaco Sebastiano Barone ed il sindaco di Palazzolo Acreide, Domenico Nigro, hanno inteso reagire con dichiarazioni rilasciate alla stampa e ciò a seguito decisione assunta dal comune di Noto che ha respinto entrambe le richieste di scorporo territoriale perchè «gravemente pregiudizievoli per gli interessi delle relative popolazioni nella sua interezza». «Noto non si arrenderà e nemmeno si farà intimorire - ha sottolineato il presidente del consiglio Corrado Italia - la decisione assunta dal civico consenso è dovuta in seguito all'incontro tenutosi nel mese di maggio a Palermo presso l'assessorato regionale alle politiche sociali ed alle autonomie locali. Avere respinto le richieste avanzate dai comuni di Palazzolo e Pachino non significa non esaminare in un contesto unico l'esistenza di eventuali problemi insorti nel territorio netino. Sediamoci - sostiene il presidente Italia- dopo le ferie estive attorno ad un tavolo e discutiamo senza prevaricazioni ed aggressioni.
Noto è pronta al dialogo, mettiamo da parte i campanalismi che non portano a nessuna strada ed affrontiamo la problematica seriamente». Come si vede la città di Noto è pronta al dialogo così come lo è stato in passato ma, non intende però accettare assurde pretese come quelle elencate nei dispositivi presentati alla Regione siciliana. Il comune di Palazzolo non può pretendere che siano aggregate alla zona montana ben ventitrè contrade con oltre diecimila ettari di territorio (Acquanova, Gaetanì, Mezzogricoli, Mucia, Mezzogregorio, Bancazzo, Gelso, Benesiti, Sparano, Santa Lucia, Cutura, Velardo, Birritta, Saraceni, Bauly, La Frattina, Pianette, Arco, Rigolizia, Passo Ladro e Cardinale) e nemmeno il comune di Pachino che richiede ben ventinove contrade tra cui Mandre Nuove, Reitani, Spinazza, Forte, Case Castelluccio, San Lorenzo, Scadella, San Lorenzo Lo Vecchio, Fondo San Pietro, Sichilli, Girbi, Vallazze, Timpazzo, Maccari, Bufalefi, Coste Fredde, Burgio, Passo Corrado, Ramaddini, Cozzo Lomo, Buonpalazzo, Cuba) per complessivi settemila e quattrocento ettari di territorio. Occorre che le pretese avanzate dai due comuni limitrofi siano ridimensionate.
Benito Tagliaferro
Fonte:
LaSicilia.it il 25-08-2004 - Categoria:
Cronaca