Lo spostamento di parte del programma del festival del cinema di frontiera dal cinema «Politeama» alla sala convegni della Banca di credito cooperativo, in via Unità, ha fatto gridare al boicottaggio politico della manifestazione. Sebastiano Gesù, uno degli organizzatori del festival, ha fatto riferimento a un certo clima che aleggerebbe intorno al festival, prossimo a una sorta di boicottaggio politico. Dal sito-web «Pachino Globale», l'architetto Rosario Spinello, esponente di lunga data della sinistra pachinese, critica alcune scelte degli organizzatori del festival. «Mi chiedo - scrive Spinello - come mai gli organizzatori non hanno pensato di utilizzare la piazza di Pachino per le proiezioni, luogo capace di accogliere migliaia di persone, locali e turisti.
Per ciò che riguarda la sala cinematografica, è normale che il gestore del cinema, essendo in regime di monopolio, alzi il prezzo. Quello che lascia perplessi è il fatto che, forse, sarebbe stato opportuno concordare l'affitto prima di redigere le locandine e la programmazione delle serate del festival». E sull'ipotesi di un presunto boicottaggio politico, Spinello ha aggiunto: «Ho l'impressione che non si tratti di questo. E lo dimostra il fatto che sul palco, per la presentazione del festival, erano presenti destra, sinistra e centro: l'assessore regionale al turismo, l'assessore alla cultura della provincia di Siracusa, il presidente della provincia di Siracusa, e il sindaco di Pachino». Con la solita decisione Spinello, consigliere comunale del Pci negli anni Ottanta, smonta le ipotesi di complotto ai danni del festival di Marzamemi.
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 30-07-2005 - Categoria:
Cronaca