Politica senza nome

Politica senza nome Rilevo con piacere che a Pachino la voglia di discutere, di confrontarsi sulle vicende politiche che interessano la nostra collettività è molto viva e partecipata se si considera il numero degli interventi che giornalmente vengono pubblicati sul web (rif. Pachinoglobale, Marzamemibynight). Una constatazione che smentisce chi pensa che a Pachino non esiste una coscienza critica capace di esprimersi e di incidere sui comportamenti dei cittadini e dei loro rappresentanti politici. Aggiungo che (altro dato positivo) tale coscienza critica si stia diffondendo maggiormente tra i giovani pachinesi (me lo dice il tono irriverente di tali interventi) i quali stentano a trovare punti di riferimento nel mondo politico capaci di attrarre il loro consenso e di tradurre la loro fisiologica e benefica vocazione al cambiamento.
C’è un problema, tuttavia, che toglie forza e legittimità alla positiva valutazione sin qui fatta: Chi decide di esprimere i propri pensieri/giudizi attraverso il web si nasconde dietro l’anonimato.

Si’, perché a ben vedere la quasi totalità di questi interventi è “firmata” utilizzando uno pseudonimo (nick) ed e’ quasi impossibile, qualora ce ne fossero le ragioni, risalire all’identità dell’autore.

Peccato.

Il sasso lanciato nello stagno, provoca delle onde, e’ vero. Ma se si nasconde la mano… sarebbe opportuno impedirne la pubblicazione.

Per inciso, e per citare un caso specifico, ritengo che le stesse affermazioni dell’Architetto Rosario Spinello/ Spiros volutamente ingenerose nei confronti dello scrivente, assumono valore in quanto “firmate “, a differenza delle altre di provenienza anonima cui, ripeto, a mio parere, non bisognerebbe dare spazio alcuno.

Turi Borgh (rif. Al suo “la Politica senza onore” di qualche giorno fa), per i ruoli ricoperti e per quello che dice. merita di essere “discusso e giudicato”, questo e’ fuor di dubbio.

Sono convinto che Borgh non abbia sempre fatto le scelte giuste ma di certo non merita, come spesso avviene sul Web, di essere liquidato con insulti e giudizi sommari e per di più (a parte qualche sporadico caso) anonimi.

Questo non rende giustizia all’impegno, alla coerenza e alla passione che fino ad oggi, nel bene e nel male, lo hanno contraddistinto.
Fonte: Turi Pintaldi il 05-06-2007 - Categoria: Segnalazioni dai lettori

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Carissimo Turi,
ho letto con grande attenzione il tuo articolo dal titolo "politica senza nome" e ho condiviso il tuo ragionamento in merito a chi commenta delle notizie, sul Web, nascondendosi però dietro l'anonimato.
A mio giudizio, coloro i quali utilizzano dei pseudo nomi, sovente per offendere, sono semplicemente dei pusillanimi, o, al massimo, dei codardi.
Sarebbe molto più interessante, invece, esprimere pubblicamente dei giudizi, anche i più duri possibili, in merito alle varie questioni e problematiche che attanagliano la città e la vita politica locale. Se ciò avvenisse in modo trasparente, senza l'utilizzo di pseudo nomi, si renderebbe, sicuramente, un servizio alla comunità, ed il Web rappresenterebbe, in questo modo, una ottima opportunità di dialogo e di confronto.
Coloro i quali, utilizzano fantomatici nomi, condividono, evidentemente, la cultura dell'anonimato e dell'omertà, e ciò mi preoccupa. Mi preoccupa, ancor di più, se a condividere tale cultura siano i giovani. Se vogliamo aiutare Pachino a crescere, dobbiamo trovare la forza di uscire dall'anominato e dobbiamo trovare, soprattutto, il modo attraverso cui estirpare tale cultura.
Per questo, sono convinto, che un primo passo, in tal senso, si potrebbe fare non pubblicando sui vari siti, i commenti firmati con pseudo nomi. Ciò, potrebbe costituire, un primo segnale forte contro una mentalità che da sempre, a Pachino, ha contribuito a spargere veleni ed illazioni che, ineluttabilmente, hanno ostacolato lo sviluppo sociale, economico e culturale della nostra città.

Emanuele Rotta
Polifemo chiese: chi sei??? ....Nessuno

Caro Rotta,
ho grande rispetto per la tua opinione, manco a dirlo la condivido. Sono stato il primo e da vari anni ad invocare la moderazione dei messaggi al fine di veicolare un' informazione e una opinione condivisibile o meno che fosse supportata da una firma per esteso.
Ora che questo discorso lo fà Turi Pintaldi devi sapere che l'ho sollecitato io ad intervenire in questo senso per diradare l'ombra che lo stesso si è creato non rispondendo in tempo utile alla mia sollecitazione a rispondere alla domanda se un noto. si fò per dire, Nofrio Conti fosse Lui o meno.

Non mi ha mai risposto di conseguenza ha attirato su di se la mia totale indignazione per un simile comportamento omertoso e diffamatorio alle volte, salvo poi chiedere scusa come una femminuccia.

Ora che si tenta di ribaltare la frittata la cosa è alquanto comica e mi suscita estesa ilarità.

Il tuo stesso intervento è alquanto strano perchè fino ad ora non sei mai intervenuto su questo argomento che ha fatto perdere un sacco di tempo.

Ti rammento che Nofrio Conti in un suo intervento anche se chiaramente di sinistra (ma secondo me ha molta confusione) ha fatto, nel tempo passato un intervento dove tesseva e osannava le tue doti politiche...
E questo tuo intervento sembra la restituzione di una cortesia...
Devo dire che su questa posizione che riguarda la tua persona la condivido perchè nella breve serata passata insieme a chiacchere mi ha confermato l'ottima impressione che avevo avuto leggendo gli articoli di stampa che ti riguardavano..

Ora che si è deciso a scrivere con nome e cognome ha tutta la mia comprensione umana ma tuttavia l'ombra della beffa è evidente e palese.

Se si decide di intarprendere questa strada il primo ad essere contento per il non sperato successo verso la redezione su questa linea d'azione fino ad ora non condivisa sono più che contento.
Tuttavia mentre tu parli da esponente della destra e consigliere di Alleanza Nazionale con evidente supremazia culturale e politica in Sicilia, la stessa cosa non si può dire della sinistra i cui dirigenti spesso vengono presi di mira e intimiditi.

Pesanti condizionamenti ambientali ostacolano la libera circolazione d' idee e di opinioni. Ma spesso la sinistra locale ha confuso la politica con gli interventi nei mass media e sulla rete senza essere conseguenziali per un'azione incisiva sui problemi veri che la gente vive sul territorio.

Berlusconi, volenti o nolenti ha modificato profondamente il costume e la comunicazione...politica..che prioritariamente si sviluppa nelle televisioni..

Se si guarda il voto politico a Pachino e i risultati di Fi per le ultime politiche prima e per le amministrative dopo si ha una conferma evidentissima di questa propensione mediatica.

Molti fanno la parte di essere amico di tutti nella realtà locale e nella vita di tutti i giorni,mentre nella rete si sfogano delle repressioni che la dura realtà gli impone.
Molti per galleggiare in quella realta difficile e piena di condizionamenti ambientali la usano ma spesso sbagliano il loro obiettivi.
Sicuramente è stata la parte sinistra, si fà per dire, ad utilizzare questo strumento dell'anonimato ad ampia scala... Ma ti comunico che anche elementi di spicco della destra locale e per locale mi riferisco all'aria vasta del Promontorio hanno utilizzato lo stesso strumento con uguale disinvoltura.
Ora qui il quesito che rimane è se l'estensore del componimento pubblicato è di destra o di sinistra e quali sono i suoi obiettivi che vuole raggiungere con questa azione che lo vede a presidente di Ciità etica...
Per me è Nofrio conti senza se e senza ma...
Pertanto inaffidabile perchè ha usato a larga scala l'uso dell'anomimato per avere le mani libere e poter chiedere senza essere individuato contributi per il suo cinema di Frontiera....visto che le amministrazioni locali erano orientate,si fà per dire, verso il centrodestra..

Pusillanimi saluti, Spiros



Carissimo Architettto Spinello,
consentimi innanzitutto di rivolgerTi un saluto affettuoso, poiché non c'incontriamo da parecchio tempo, anche se, quotidianamente, seguo i tuoi commenti attraverso questo portale.
Il commento che hai letto, da me scritto, e gentilmete pubblicato su questo portale, in merito alla notizia "politica senza nome" di Turi Pintaldi, rappresenta, per me, l'ingresso in un mondo che conosco discretamente, ma verso cui sono stato sempre "avverso". Se fai appello alla tua memoria, infatti, Ti renderai conto che non ho mai interloquito attraverso il Web.
Da un pò di tempo, però, ho iniziato a guardare questo mondo sotto un'altra angolazione, e mi sono reso, gradualmente, conto, che il Web può rappresentare un validissimo strumento per avviare un confronto serio sui problemi che attanagliano la nostra Città e sulla questione politica in particolar modo. Non é un caso, infatti, che stia facendo allestire anche un mio sito internet.
Ritornando, però, all'argomento in questione, ho deciso di iniziare questa mia nuova avventura su internet, commentando la notizia di Turi, perché in questi ultimi giorni sono rimasto nauseato per l'escalation di offese, profferiti sotto forma di commenti politici, rivolte ad alcuni miei avversari politici. Infangare, o aggredire verbalmente, un qualsiasi soggetto politico, sia esso di Destra o di Sinistra, significa non aprire una critica che, se ben fatta, é sempre costruttiva, ma significa, molto più semplicemente, infangare la dignità umana delle persone. per tali motivi, leggendo la notizia di Pintaldi, ho deciso di apportare il mio modestissimo contributo di idee in merito alla questione.
Ti assicuro, dunque, che non ho reso alcuna cortesia. Anche, perché, personalmente, non so chi si nasconde dietro questo pseudo nome, di cui tu parli (Nofrio Conti) e quindi, in virtù del mio ragionamento, tutti coloro i quali si nascondono dietro a fantomatici nomi, sono da stigmatizzare.
Tra le altre cose, per cultura politica e personale ho sempre condannato, senza se e senza ma, tutti coloro i quali si nascondono dietro l'anonimato, perché "predicatori" di una sub-cultura basata, generalmente, sulle illazioni, il cui fine é, a mio giudizio, quello di ostacolare il processo di crescita sociale e civile.
Inoltre, mi farebbe veramente piacere iniziare un rapporto di "interscambio di opinioni", tra persone che intendono confrontarsi alla luce del sole, inerenti il periodo politico che stiamo vivendo, perché attraverso ciò, potremmo gettare le fondamenta su cui far nascere un nuovo progetto politico con cui riscattare la nostra Città e attraverso cui ridisegnare il futuro; coinvolgendo, attraverso il sano dibattito, tutti gli uomini liberi che intendono impegnarsi per lo sviluppo sociale, economico e culturale della nostra Pachino.
Un cordiale saluto.

Emanuele Rotta
Caro Turi, leggo solo oggi il tuo comunicato e ti ringrazio per le frasi cortesi nei miei confronti. E' da quando ho iniziato ad occuparmi della politica pachinese che auspico, con sempre più convinzione, una maggiore educazione "politica". Mi riferisco sicuramente all'educazione in senso stretto, che la maggior parte di noi hanno ricevuto in età passate, ma mi riferisco soprattutto all'educazione politica intesa come capacità di ascoltare le opinioni e i progetti degli altri, di rispettarli anche se, a proprio parere, valgono poco e di confutarli con argomenti contrari. Quella che in qualsiasi parte del mondo si chiama dialettica politica. Che invece a Pachino scade nell'insulto gratuito e nella demonizzazione dell'avversario o del concorrente. Passando da quella mancanza di educazione familiare che poi aggrava le condizioni del dialogo nel momento in cui ci si scontra, disprezzando e offendendo. Ho sempre sostenuto che tale sistema, in anonimo o meno, regge poco. Le accuse, nei confronti miei o di altri, non tengono se chi li formula non si manifesta pubblicamente. Ecco perchè preferisco non rispondere a questa sequela di improperi che giungono dalla rete. Perchè non hanno sostanza. Certamente io ho fatto degli errori e li potrei benissimo ribadire, certamente li ho pagati non essendo più segretario di sezione o assessore. E' stata una mia scelta in coerenza con quello che penso. Ma possiamo benissimo riprendere il discorso quando si vuole. L'importante è che si faccia con lo spirito di confrontarsi e di duellare con gli argomenti. Come piacevolmente mi capita spesso di fare con Emanuele Rotta. Ovviamente non ne condivido la posizione politica, meno che mai certe sue convinzioni personali. Ma sicuramente ho rispetto della sua collocazione. Tutto il resto è da ignorare, dantescamente, direbbe qualcuno. Vi saluto amichevolmente, Turi Borgh