PACHINO - L'imprenditore Sebastiano Fortunato è stato confermato alla guida del consorzio Igp «Pomodoro di Pachino». A deciderlo è stato il Consiglio di amministrazione del consorzio di tutela che, nei giorni scorsi, ha visto rinnovate le sue cariche sociali. L'assemblea ordinaria dei soci ha eletto consiglieri, per la categoria dei produttori, gli imprenditori Corrado Petralito, Sebastiano Fortunato, Giuseppe Ruffino, Salvatore Di Martino, Corrado Cugno ed Elisabetta De Luca, mentre per la categoria dei confezionatori sono stati eletti consiglieri gli imprenditori Salvatore Ficili, Massimo Pavan e Josef Fortunato. I consiglieri, convocati dal consigliere anziano, hanno rieletto presidente del consorzio l'uscente Sebastiano Fortunato. Il presidente sarà affiancato dai vicepresidenti Corrado Petralito (per la categoria produttori) e Salvatore Ficili (per la categoria dei confezionatori). Direttore del consorzio è stato riconfermato Salvatore Chiaramida.
L'assemblea, all'unanimità, ha eletto anche il dott. Vincenzo Bordonaro quale presidente del collegio dei revisori, e i dottori Giancarlo Barone e Giuseppe Lorefice quali sindaci effettivi.
Sindaci supplenti saranno invece Anna Brunetti e Lucia Magarelli.
Il consorzio, dunque, rinnovato nel suo organico, sembra pronto a raccogliere le sfide del futuro e a rilanciare l'immagine e la qualità dei prodotti pachinesi a marchio Igp, non sempre ad oggi valorizzato come dovuto. Prima fra tutte le sfide che attendono il consorzio sarà quella di raggiungere la soglia del 75% di imprese produttrici associate al consorzio di tutela. Entro il 2009, infatti, a seguito della scadenza del riconoscimento da parte del ministero delle Politiche agricole, il consorzio dovrà dimostrare di avere raccolto in questi anni la stragrande maggioranza dei produttori, pena il possibile ritiro del marchio da parte del ministero stesso. Ad oggi però, su questo fronte, il consorzio sembra piuttosto in ritardo, così come molta strada è ancora da compiere sulla via della commercializzazione dell'ormai famosissimo pomodoro di Pachino. A tal proposito, in passato è stato chiesto di apportare anche delle modifiche ai disciplinari di produzione, al fine di far inserire delle confezioni più piccole contro il pericolo delle frodi sempre incombenti, e di far rientrare nella tutela Igp anche i prodotti lavorati. In tanti, però, rimangono ancora scettici sui vantaggi effettivi del marchio di qualità, e continuano a produrre pomodoro generico che richiede costi più bassi e identici margini di guadagno.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 03-01-2009 - Categoria:
Cronaca