PACHINO - Ci sono voluti tutti i buoni uffici del ministro Stefania Prestigiacomo, eletta «ambasciatore dell'agricoltura siciliana», per placare gli animi surriscaldati di tanti rappresentanti dell'agricoltura siciliana, venuti da Palermo, Caltanissetta, Catania e dalle principali zone agricole per presentare le loro rimostranze al ministro all'agricoltura Galan. Un'occasione troppo ghiotta, lo hanno detto gli stessi produttori, per incontrare ben due ministri della Repubblica e per evidenziare tutte le difficoltà che le loro aziende agricole attraversano. Ed è stato così che l'incontro organizzato per difendere il pomodorino di Pachino dalla cattiva informazione dei media nazionali, si è trasformata in un appuntamento per mettere a nudo lo stato di malessere che un intero settore attraversa.
Ad introdurre i lavori il sindaco di Pachino Paolo Bonaiuto che ha chiesto ai due ministri una risposta seria alle problematiche del settore agricolo che rischiano di mettere in ginocchio una intera economia, ed una risposta altrettanto seria nei confronti di chi ha gettato ombre ingiustificate sui prodotti pachinesi. Una ingiustizia, quella subita dall'intero comprensorio di produzione a marchio Igp, che merita un giusto risarcimento, così come ha rimarcato il presidente della provincia Nicola Bono ed il deputato regionale Enzo Vinciullo, intervenuto anche in rappresentanza dell'ex vicepresidente della regione Titti Bufardeci. Il ministro Galan non si è sottratto al confronto, rimarcando tuttavia come sia impossibile assegnare a singoli comparti, degli aiuti specifici. Piuttosto «va compreso come mai su circa 900 produttori di ciliegino, solo 140 siano iscritti al consorzio di tutela», e che il governo ha fatto una precisa scelta, ossia quella di aiutare la qualità risultando impari e non competitivo il braccio di ferro sul prezzo.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 17-02-2011 - Categoria:
Politica