PACHINO - Il successo dell'agricoltura pachinese passa anche dalla sperimentazione, l'innovazione e la ricerca scientifica. Per questo la cooperativa agricola Aurora, nelle vesti di organizzazione di rappresentanza dei produttori, ha deciso di investire nella ricerca scientifica, con la partecipazione, già da un quinquennio, a un ciclo di sperimentazioni sulle cucurbitacee. In particolare, le attività svolte in collaborazione con le università di Catania e Messina e con l'Enea, sono state collegate alla fase degli innesti e all'influenza che detti innesti hanno sulle caratteristiche produttive delle piante di pomodori oltre che sulla qualità. La cooperativa agricola Aurora, guidata dall'agronomo Salvatore Dell'Arte, già presidente del consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino, apre dunque all'innovazione. Dopo il contributo personale dello stesso Dell'Arte che ha lavorato alla stesura dell'Enciclopedia del pomodoro che ripercorre le varie fasi dell'avvio della produzione agricola in serra a Pachino e nei territori della fascia trasformata, ora si è passati alla fase della sperimentazione pratica. L'innovazione e la ricerca, dunque, sono di casa nelle Op (organizzazioni di produttori) e ciò sin dai primi passi del cooperativismo agricolo, con la presenza dei vivai all'interno delle strutture che ospitano i centri di confezionamento, ma anche di stoccaggio e di spedizione dei prodotti.
«I risultati di cinque anni di ricerca scientifica - ha affermato il presidente della cooperativa agricola Aurora, Dell'Arte - saranno resi noti in una giornata di studio nella quale si farà il punto sugli esperimenti. Si tratterà di una giornata di confronto e di dibattito alla presenza di nomi importanti come quelli dei professori Crinò, Saccardo, Romano, Verzura, Restuccia e Lanza. Presenti all'incontro inoltre saranno anche alcuni importanti operatori commerciali che sono certamente interessati all'evoluzione del mondo produttivo locale». Dall'avvio della produzione in serra e in ambiente protetto anziché in campo aperto, al riconoscimento del marchio Igp che ha sancito il binomio qualità-luogo di produzione, alle innovazioni nella produzione con sementi sempre più selezionate e capaci di produrre in quantità maggiori e senza scarti, molta acqua è passata sotto i ponti. Le aziende sono sempre più attrezzate con macchinari in grado di selezionare il prodotto per tipologia e qualità, mentre il confezionamento rende appetibile sui mercati un pomodoro che è ormai famoso in tutto il mondo con il nome del luogo dove viene prodotto: Pachino. E se il rosso vivo prima era solo il «Rosso Valentino», ore è anche il «Rosso ciliegino di Pachino». «L'incontro - ha concluso Dell'Arte - vuole essere anche un modo per promuovere il territorio e per dare visibilità a realtà agricole di prestigio in un momento comunque difficile».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 03-11-2012 - Categoria:
Cronaca