MARZAMEMI - Ennesima puntata della questione pontile per nautica da diporto nello specchio d'acqua del porticciolo Balata di Marzamemi. Dopo il ricorso presentato dal Comune di Pachino al Tar di Catania per impugnare la transazione fra la Mariservice di Pozzallo (ditta titolare del pontile) e la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Siracusa (con la quale, di fatto, era stato dato il via libera alla installazione dei moduli galleggianti) e dopo il ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa a seguito della mancata concessione, da parte del Tar, dell'ordinanza sospensiva, la Casa municipale torna alla carica per dire «no» alla costruzione del tanto discusso punto di approdo. La Giunta ha infatti affidato l'incarico di difendere le proprie ragioni di merito davanti al Tar di Catania a ben due legali: gli avvocati Giuseppe Gennaro e Michele Di Pasquale. Entrambi conoscono bene la vicenda amministrativa e l'iter che portò alla costruzione del pontile della Mariservice. Di Pasquale infatti aveva già curato il primo round di fronte al Tar, e Gennaro ha difeso con successo il Comune di fronte al Cga di Palermo. La vicenda pontile della discordia risale alla fase commissariale del Comune di Pachino. In quel frangente il progetto della Mariservice, peraltro più volte modificato al fine di superare i rilievi delle autorità marittime, ottenne il benestare con il meccanismo del silenzio-assenso.
A seguito delle veementi proteste dei pescatori della frazione e di moltissimi cittadini che ritengono - con l'ormeggio di natanti da diporto nello specchio d'acqua dell'antico borgo - pregiudicato il panorama oltre che la funzionalità della rada dei pescatori, la Casa municipale decise di revocare le autorizzazioni. Iniziò allora il braccio di ferro che continua ancora oggi. Una disputa condotta a suon di carta bollata e che ha portato il Comune a sospendere alla Mariservice anche i servizi di fornitura di acqua potabile. Ma la ditta pozzallese non si è arresa, riuscendo ad installare i moduli galleggianti progettati, e procedendo anche negli impegni presi quali quelli relativi alla pulizia dei fondali che, al porto Balata, si presentano fortemente inquinati da rifiuti di vario genere. Ma la decisione di merito del Tar di Catania potrebbe essere solo una decisione provvisoria, visto che, quale sia l'esito, entrambe le parti non sembrano disponibili a una resa, per cui la decisione definitiva potrebbe essere demandata ancora una volta al Cga di Palermo, con tempi che si annunciano certamente non brevi. La questione è inoltre monitorata da vicino anche da alcuni consiglieri comunali nella doppia veste di rappresentanti istituzionali e pescatori della frazione.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 17-11-2011 - Categoria:
Cronaca