PORTOPALO - "Ancora poco tempo e poi, dalla boa all'area marina antistante ai cantieri d'alaggio, sarà praticamente impossibile entrare ed operare anche per le piccolissime imbarcazioni". L'insabbiamento del porto è un problema gravissimo che pesa come un macigno sulla seconda marineria siciliana. Il punto più insabbiato è quello dove attraccano le barche della piccola pesca le quali devono fare i conti con uno specchio acqueo ormai ridotto ai minimi termini: pochi centimetri e nulla più. Fa quasi tenerezza una barca, quasi del tutto fuori dallo specchio acqueo, nel punto di maggiore insabbiamento. "Fra poco qui vi si potrà piantare un cartello con la scritta: area impraticabile per troppa sabbia", afferma molto sconfortato Maurizio, un giovane pescatore. "E' assurdo che la seconda flotta peschereccia debba avere una situazione simile, che dura da ormai troppi anni". Inutile ricordargli che l'opera di dragaggio, che era stata avviata da un'impresa privata a costo zero per la collettività, in quanto l'impresa si sarebbe rifatta commercializzando regolarmente la sabbia dragata, fallì miseramente non molto tempo fa perché la stessa impresa non riuscì a vendere un solo granello di quella sabbia per ragioni ignote anche se facilmente immaginabili.
Il presente dice che il porto, almeno quella parte, è in agonia costante. E' rimasto, in alcuni tratti, un fondale (si fa per dire) di pochi centimetri. Salvatore Miraglia sollecita l'amministrazione comunale ad aumentare le pressioni nei confronti della Regione. "E' innegabile che l'amministrazione comunale abbia tentato di risolvere il problema insabbiamento - afferma Miraglia - ma è a Palermo che bisogna insistere perché non è possibile che una marineria importante come la nostra debba fare i conti con un porto insabbiato in questo modo inverosimile". Un altro fronte di preoccupazione e proteste è legato, inoltre, alla corresponsione dell'indennità di fermo biologico per l'anno 2004. Angelo Cannarella parla di pratiche già definite ma che si arenano da qualche parte. "L'assessorato regionale dovrebbe verificare i tempi di corresponsione delle indennità del 2004 che ancora non sono arrivate ai pescatori. - afferma Angelo Cannarella, pescatore ed ex assessore al comune portopalese - Tutto ciò è scandaloso considerate le grosse difficoltà in cui versa il nostro settore".
SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 12-04-2006 - Categoria: Cronaca