Dopo la partecipazione alla Bit di Milano si è avuta la conferma del crescente interesse verso Portopalo, terminale geografico di un'area, l'ormai celeberrimo «Distretto del Sud-Est», che si candida a diventare un polo d'attrazione culturale e turistico di prima grandezza. L'assessore comunale al turismo, Gaetano Gennuso, traccia le linee in vista della prossima stagione turistica dopo la partecipazione alla tre giorni milanese. «Certamente siamo tornati dal capoluogo lombardo - afferma Gennuso - molto soddisfatti per il livello di attenzione che abbiamo constatato su Portopalo. E basta per questo il dato relativo alla richiesta avuta sul materiale fotografico ed informativo inerente il territorio compreso tra Capo Passero e l'Isola delle Correnti». Un dato dunque che lascia presagire un andamento in crescita delle presenze in vista della prossima stagione. E sarebbe banale elencare siti di grande attrattiva come l'Isola di Capo Passero o la già citata Isola delle Correnti.
Posti che oltre al fascino naturalistico, caratterizzato da ambienti incontaminati, presentano anche credenziali culturali, storiche ed archeologiche. E qui si innesta inoltre il progetto del parco archeologico di Scalo Mandrie e «Contrada Cicogna» il cui finanziamento di oltre 5 miliardi di vecchie lire è già stato erogato dall'assessorato regionale ai beni culturali. Ed in questa zona sono compresi i resti della tonnara greco-romana, nei pressi della spiaggia del «Collo», il costone rupestre che custodisce una necropoli paleocristiana e l'antico villaggio di pescatori. Non solo mare e natura pertanto per chi vuole raggiungere l'estremo lembo sud-orientale della provincia di Siracusa. «E' proprio in questa direzione che stiamo lavorando - aggiunge l'assessore al turismo di Portopalo, Gaetano Gennuso - insieme agli altri comuni poichè è impensabile ormai agire e programmare da soli nel contesto di un comprensorio di grandi potenzialità».
Fonte:
LaSicilia.it il 22-02-2003 - Categoria:
Cultura e spettacolo
I BENI CULTURALI NEL TERRITORIO DI PORTOPALO DI CAPO PASSERO.....
La presente relazione è tratta dal Progetto di Costruzione della Strada del Molo di Ponente( Rada di Portopalo) e del restauro delle zone adiacenti: compresi le casette e due antichi abbeveratoi. L'incarico venne conferito, per volere, dell'Amministrazione presieduta dal Prof. Angelo Figura. Il Progetto è stato presentato nell'anno 1984. I Progettisti: Ing. Giovanni Tusa e Architetto Rosario Spinello.Il progetto stradale è stato curato con l'apporto tecnico del Geom Paolo Cugno. (Comune di Pachino). Il progetto di Restauro e sistemazione ambientale e di ripascimento e protezione delle opere sono state curate dal sottoscritto con l'apporto di A.S.(allora procuratore legale).
I BENI CULTURALI E AMBIENTALI E IL PROCESSO DI CANCELLAZIONE DELLE ORIGINI STORICHE DEL TERRITORIO: PER NON DIMENTICARE.......
INTRODUZIONE
Il presente progetto,che sotto si viene ad illustrare, concerne il Restauro di due abbeveratoi,nonchè il Restauro e il rifacimento di due casette, limitrofe, agli abbeveratoi e ad un canale artificialmente scavato nel passato(anni 60), per attingere acqua per usi irrigui. Il territorio su cui sono site le presenti opere di Restauro ricadono nel territorio Comunale di Portopalo di C.P. Non è senza ragione che la Pubblica Amministrazione locale ha provveduto ad affidare questa opere in restauro.E la ragione certamente si riviene nelle caratteristiche storico-culturali che escogitano dai singoli manufatti architettonici propananti prevalentemente elementi agropastorali e di interesse paessaggistico. Questi abbeveratoi portano il nome di Pozzo Vecchio e Pozzo Nuovo.
BREVI CENNI STORICO-INTRODUTTIVI
E' del 1867 il primo rilievo della zona in oggetto dell'I.G.M.(Istituto Geografico Militare), dove non si rinviene alcuna traccia dei due Abbeveratoi, certo Pozzo Vecchio e Pozzo Nuovo, il primo a due vasche, il secondo ad una vasca. Altri rilievi risalenti al 1869 disconoscono la esistenza degli abbeveratoi in oggetto. E' del 1897 un rilievo I.G.M. dove, per la prima volta, compare l'Abbeveratoio Pozzo Vecchio.Il secondo abbeveratoio compare in epoca successiva ed è denominato Pozzo Nuovo. Se volessimo fare un riferimento storico sulla proprietà, si puo' certamente dire che l'area in oggetto,anticamente, fu' acquistata dalla famiglia Tasca nel 1826: questi Abbeveratoi, infatti, e circostanti casette, oggetto del progetto di restauro, appartengono a quel fascio di proprietà terriera compresa nell'ex Feudo Burgio-Maucini,appunto (in parte) di proprietà dei Tasca. (La Duchessa Girolamo Deodado Lucchesi Palli trasferi' in proprietà a Niccolò Masto Giovanni Tasca). Don Gaetano, Don Pietro, Don Michele, eredi del Tasca costituirono quale Procuratore Generale dei propri beni certo Mammana Giuseppe. E' del 1851 l'anno a cui risale l'atto stilato presso un Notaio di Pachino, con cui fu' conferita la Procura Generale a Giuseppe Mammana per l'Amministrazione dei Beni. Non è certa l'opinione che vuole che il primo Abbeveratoi sia stato costruito sotto la veggenza di Giuseppe Mammana, ma non è da esludere tale opinione. Data certa è senz'altro quella del 1897.L'Abbeveratoio Pozzo Vecchio venne realizzato sotto la tenente proprietà dei Tasca. Questo summenzionato Feudo Maucini, nel cui territorio insistono le opere da restaurare, geomorfoligicamente e per grandi linee, si puo' suddividere in due zone. La prima,piu' adiacente al Feudo,che ha consentito nei decenni passati la coltivazione del cotone,della vite,del frumento: ed attualmente insistono in essa estesi appezzamenti di serre.Se questa prima fascia di territori ha visto le piu' svariate coltivazioni,ciò non è avvenuto per la seconda zona.
A suddetta zona si dà comunemente il nome di Corridore Campana anticamente chiamato "Scarruzzuni". Questa fascia di territorio è caratterizzata dal terreno
pietroso insuscettibile (allora) di qualsiasi coltivazione. E' nel territorio
Corridore Campana che sono caratteristiche e suggestive le carubbe, le palme nane("u scupazzu" in gergo locale), i muri a secco, che agli occhi dell'osservatore attento ricordano le forme le forme di esoressione pittorica dei paesaggi "Naif". Per la impossibilità di adibire i Corridore Campana a coltivazione, e date le sue caratteristiche che permettono facilmente di adibirlo a pascolo, sia per la vasta del territorio, sia per le colture adatte alla pastorizia,
si concentrarono in questa zona gran parte dei pastori del tempo, che trovarono
lavoro alle dipendenze dei proprietari fondiari sopra ricordati,e sembra
da decenni che tra il territorio, le pecore,le mucche ed i cavalli si sia
costituito un connubbio antico; e tra questo paesaggio trova facile la ispirazione il poeta, il pittore, che per caso si trovasse a percorrere questo lembo di terra. E' dal bisogno di abbeverare gli armenti che pascolano per tutto il territorio del Corridore Campana, che nasce la esigenza di costruire
gli abbeveratoi , che a parere dello scrivente ,essendo due,il primo (Pozzo
Vecchio) venne costruito intorno al 1987 dai Tasca, il secondo (Pozzo Nuovo)
venne costruito tra 1897 ed 1929 dagli Aprile: una famiglia dedita alla
pastorizia, che in seguito alla parcellizzazione delle terre, divenne proprietaria di alcuni appezzamenti di terreno, che trovasi adiacenti ai pozzi presenti. Ma la funzione di questi Abbeveratoi acquistò con pozzo Ferreri (Tonnara) caratteri della socialità, in quanto gran parte della gente di Portopalo alla fine del secolo scorso era solita attingere a quei Pozzi, che venivano man mano ad acquistare gli elementi del Luogo Pubblico.