PORTOPALO - Non si è fatta attendere la replica dell'amministrazione comunale, dopo le critiche mosse dall'ex assessore Antonio Scala. «Le dichiarazioni di Scala - - ha affermato il vicesindaco Michele Taccone - provengono da chi ha fatto parte dell'amministrazione comunale più fallimentare della storia portopalese. Un esecutivo che nel quadriennio '95-'99 non condusse a termine alcuna iniziativa, evidenziandosi solo nel controllo del personale comunale dipendente, che non portò ad alcun risultato concreto. La giunta della quale fece parte Antonio Scala si è segnalò inoltre per l'aumento abnorme di spese per incarichi legali, dati sempre ai loro amici di partito, che hanno aggravato le casse comunali e che ancora oggi stiamo pagando». Taccone si sofferma sulla vicenda campo sportivo. «Scala si dimostra sprovveduto - aggiunge l'assessore - o forse finge di non ricordare che la condanna fu emessa nel periodo in cui amministrava la sinistra, tanto è vero che il comune è stato condannato in contumacia.
In merito al porto, va detto che le competenze sono del Genio civile opere marittime di Palermo, che ha fatto, in seguito alle nostre segnalazioni, delle perizie e che attendiamo risposte concrete per la soluzione del problema della banchina. Quanto alla situazione generale del porto, aggiungiamo che dopo aver approvato il progetto generale per la messa in sicurezza, attendiamo i finanziamenti necessari, che avvengono a seguito di bandi regionali, per risolvere il problema del porto nella sua interezza». Sulla questione relativa all'arredo urbano Taccone evidenzia che è stato spostato dal centro cittadino solo per motivi di viabilità. «Il paese non è in abbandono, il ritornello usato da Scala e da alktri esponenti della sinistra è ormai sfatato e non incanta nessuno. - conclude Michele Taccone - a costoro la risposta è stata data dagli elettori che sei anni fa li hanno bocciati».
L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 16-10-2005 - Categoria: Politica