PORTOPALO - Non hanno dato alcun esito le ricerche di altri corpi di immigrati dopo l'avvistamento e il recupero di un cadavere, due giorni fa, ad opera del motopesca "Mauro Figlio". I mezzi della Guardia costiera, con il supporto anche di mezzi aerei, hanno controllato uno specchio acqueo piuttosto vasto: circa 15 miglia dal punto segnalato dall'equipaggio del peschereccio portopalese, che ha avvistato il corpo senza vita di un giovane migrante, attaccato a un barcone capovoltosi in mare aperto. Tutto, purtroppo, lascia presagire che gli altri occupanti la carretta, diretta verso le coste della Sicilia, siano morti in mare. Una constastazione che scaturisce dall'esame dell'imbarcazione, identica come lunghezza ad altre approdate a Portopalo fino a pochi giorni fa con circa 25-27 persone a bordo.
Nessun avvistamento di cadaveri è stato segnalato da altri pescatori che operano, più o meno, nel tratto di mare del "Mauro Figlio", circa 18 miglia da Capo Passero. Alle ricerche hanno collaborato anche unità maltesi. Intanto da Pozzallo si ipotizza un coordinamento con i comuni di Portopalo e Pachino. Un raccordo che dovrebbe rendere più funzionale la prima accoglienza post-sbarco dei migranti. «Tutto quello che va nella direzione di migliorare il primo soccorso - affermano dal Gruppo comunale di Protezione civile di Portopalo - da noi è bene accetto. L'obiettivo è solo uno: garantire un'efficace prima accoglienza dei migranti».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 28-07-2007 - Categoria:
Cronaca