PORTOPALO - Portopalo. Iscritto al Pd di recente, entrando anche nel direttivo locale del partito, Giuseppe Mirarchi chiarisce la sua nuova collocazione politica. «L'adesione al Pd è la conclusione di un attento esame, accogliendo le affinità di moderazione, rispetto dello stato sociale, pluralismo, attaccamento alla famiglia e riverenza ad una civile convivenza. Valori presenti nella vecchia Dc ed oggi peculiarità del Pd». Mirarchi cita l'eredità socio-politica della vecchia Dc ed ora che ha indossato una casacca di partito, sposando il progetto locale del nuovo corso del Pd, targato Giovanni Chiavaro, scomoda la storia, citando il ministro della difesa di Franceschiello che escludeva di poter entrare in guerra «se non ci stanno denari».

Una citazione spiegata con la circostanza che «una lotta per essere tale e duratura ha bisogno di uomini e mezzi organicamente disciplinati. Peculiarità queste - aggiunge Mirarchi - che non sono mai state nella mia disponibilità politica, essendo stato un guerriero spesso isolato». La svolta l'ex candidato a sindaco la individua nel sistema bipolare. «Alla luce dell'attuale configurazione politica bipolare, bisogna fare una scelta di campo e io ho scelto il Pd. La possibilità di ribaltare il quadro politico a Portopalo, - conclude Mirarchi - è comunque subordinata alla nostra capacità di offrire un'alternativa positiva e credibile. Le premesse con i quadri dirigenziali locali sono molto positive, così come i miei rapporti con il nuovo segretario portopalese del Pd».

SERGIO TACCONE