PORTOPALO - E' uno dei pochi paesi del siracusano a non avere un campo sportivo. In compenso però il Comune ha dovuto pagare il professionista che aveva realizzato il progetto, erano gli anni ottanta, dal quale si sarebbe dovuto arrivare alla realizzazione dell'impianto comunale. Risultato: dopo decenni di attesa e di promesse la struttura è peggio di un letamaio, il terreno di gioco impraticabile ed invaso dalle erbacce, gli spogliatoi distrutti e rifugio di tossicodipendenti. E agli appassionati di calcio non resta che attendere, mendicare spazio a destra e a manca. Ad inizio ottobre intanto si dovranno presentare per l'udienza di rinvio a giudizio alla corte dei conti di Palermo sei ex amministratori per il procedimento a loro carico per presunto danno erariale ai danni delle casse comunali. E la vicenda è proprio quella del progetto dell'impianto comunale. Tra i sei coinvolti anche due ex sindaci, ed altri quattro ex assessori, che negli anni ottanta hanno catalizzato la scena politico-amministrativa di Portopalo. Le casse comunali, intanto, si sono dovute caricare un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti per pagare il progettista, al quale l'autorità giudiziaria aveva dato piena ragione.

Sul procedimento si era parlato di eventuale prescrizione ma dopo la lettura delle controdeduzioni fornite dai sei ex amministratori la Procura presso la Corte dei conti di Palermo ha deciso di andare avanti e chiedere il rinvio a giudizio. Se ne riparlerà dunque ai primi di ottobre. Gli sportivi di Portopalo intanto aspettano e sperano e nonostante il deserto strutturale, a parte il campo oratoriale di via Tasca allestito grazie alla pervicacia ed alla spericolatezza del parroco locale, non più di due anni e mezzo fa hanno dimostrato di essere sempre pronti. Il caso della «Portopalo Pesca» di calcio a 5 allenata da Giovanni Caruso è significativo. Questa compagine portopalese vinse il campionato di serie D nel 2000-2001 centrando la promozione in C2.

di L.S.