C.DA SPINAZZA - Avere un seggio elettorale nel proprio centro abitato ed essere costretti a recarsi a Noto per andare a votare. E' questa la realtà di chi abita in contrada Spinazza, nel centro di Marzamemi, e quindi in territorio di Pachino, ma appartenente amministrativamente da Noto. Quasi una «no man's land», una terra di nessuno, lontana dal comune di riferimento e quindi trattata con malcelato fastidio, tranne nei momenti in cui c'è da incassare il gettito tributario. «Io abito a un tiro di schioppo dal seggio allestito a Marzamemi, Pachino è molto vicina, eppure - afferma Enzo Arrigo, commerciante - sono costretto a recarmi a Noto, sobbarcandomi circa quindici chilometri, per espletare il mio diritto e dovere di cittadino elettore». Emerge, e in tempi di crisi come gli attuali non è un dato da tralasciare, anche il costo da sostenere, ovvero il carburante che da qualche tempo è diventato merce pregiata dati i costi al litro di benzina e diesel. «Hanno tolto anche gli sconti del fine settimana - afferma un altro residente della zona - e così, ad occhio e croce occorreranno circa dieci euro per andare a Noto e tornare a casa. Mi chiedo, al di là dell'aspetto specifico legato al voto di fine mese, se la situazione di questa contrada sia degna di un paese civile».
Spesso, l'area di contrada Spinazza è salita alla ribalta della cronaca locale, soprattutto nel periodo estivo. Uno dei punti dolenti ha riguardato, varie volte, la viabilità. I vigili urbani di Pachino controllavano fino ad un certo punto quello di competenza pachinese, la polizia municipale netina si vedeva piuttosto raramente data la lontananza da Noto. Ci sono anche appartamenti che hanno la cucina in territorio pachinese e il salone in quello di Noto. «L'occasione che ci viene data con la scadenza elettorale di fine ottobre - dice Enzo Arrigo - vuole essere un motivo per evidenziare la situazione delle contrade limitrofe ai due comuni, che sono spesso ignorate o quasi da tutti. Eppure, chi vi abita paga le tasse come gli altri e chiede lo stesso livello di attenzione e rispetto». Una situazione a metà tra Kafka e Pirandello. Intanto, i galoppini dei vari candidati regionali, in grande fermento in questi giorni, si vedono raramente da queste parti. E' il destino delle zone periferiche. «Io, comunque - conclude Arrigo -, andrò a votare».
SER. TAC.
Fonte:
LaSicilia.it il 21-10-2012 - Categoria:
Cronaca