Coppa Italia, primo round. Il Pozzallo ritorna da Pachino con una incredibile sconfitta. A parte i tre gol al passivo, la squadra è apparsa abulica, svogliata, inconsistente e presuntuosa. La preparazione fisica c'entra fino ad un certo punto. «Se qualche nostro fuoriclasse - dicevano ieri ironicamente alcuni tifosi - è convinto che basti esibire agli avversari il proprio biglietto da visita per fare risultato, si sbaglia di grosso». Il campo ha già risposto a muso duro. In verità nelle gare amichevoli la squadra di Sammito ha vinto una sola volta con l'Ispica; ha perso a Scicli, è stata sconfitta nel triangolare disputato al «Comunale» di Pozzallo, dal Target Vittoria e dal Palazzolo, ha beccato quattro gol contro un Ragusa abbondantemente incompleto ed ora, nella prima gara ufficiale di Coppa Italia, ha incassato tre gol dalla matricola Pachino. Evidentemente qualcosa non va. La società ha fatto il possibile per assemblare, sulla carta, una squadra forte e competitiva, ma, i conti non tornano. Il campionato bussa alle porte ed è tempo di fare sul serio. Chi immagina di essere venuto per svernare all'ombra della Torre, ha fatto male i suoi calcoli. I dirigenti conoscono troppo bene vizi e virtù dei protagonisti dell'arte pedatoria per lasciarsi incantare da qualcuno. Il calcio, come tutti gli sport, richiede sacrifici, costanza negli allenamenti, applicazione, forza di volontà, amore per la maglia. Senza questi ingredienti i risultati non arrivano. Questo vale per tutti. Se, dopo la sconfitta di Pachino, chi doveva capire, ha capito, bene. Diversamente c'è tutto il tempo per cambiare aria.
Michele Giardina
Fonte:
LaSicilia.it il 07-09-2005 - Categoria:
Sport