Continua a destare preoccupazioni il fenomeno dell'erosione costiera nelle zone di Granelli, Chiappa e Punto Rio. A sollecitare le istituzioni comunali a prendere una posizione decisa, è stato nei giorni scorsi Paolo Calvo, titolare di un'azienda agricola le cui serre, nel giro di pochi anni, si sono trovate a ridosso della costa. La forza dei flutti inoltre, in alcuni punti è stata talmente violenta da erodere terreno e formare dei veri e propri strapiombi. Il fenomeno, oltre che essere preoccupante per l'integrità e la salvaguardia delle coste, sta comportando diversi problemi di natura tecnica. Non sono pochi i proprietari di immobili che hanno dovuto correre ai ripari facendo inserire nelle strutture delle proprie abitazioni delle pesanti anime in ferro, tali da poter resistere all'erosione evitando il crollo totale o parziale delle case costruite decenni prima a distanza di sicurezza ed oggi esposte alla forza delle onde marine che, specie d'inverno, si spingono fino all'entroterra.
In alcuni casi, sono stati gli stessi privati a farsi autorizzare dalle autorità marittime per costruire delle vere e proprie barriere frangiflutti, tuttavia il rimedio sembra più un palliativo che una soluzione definitiva. «E' necessario, -ha affermato Paolo Calvo a nome di un vero e proprio comitato che è sorto sul territorio- che il comune intervenga. Riteniamo infatti che debba essere predisposto un progetto uniforme per tutto il tratto di costa esposto al grave fenomeno dell'erosione, e che questo progetto debba prevedere l'intervento economico anche della regione. Noi proprietari siamo doppiamente danneggiati. In primo luogo le nostre costruzioni, un tempo regolarmente poste a 150 metri dal mare, ora rischiano di diventare abusive perché a distanza non regolamentare dalla battigia. In secondo luogo le nostre proprietà si sono ridotte di estensione, per cui chiederemo ufficialmente al comune di considerare la riduzione del territorio ai fini del pagamento delle imposte. Riteniamo infine, -ha concluso Calvo- che al danno rischi di aggiungersi anche la beffa, dato che se ciascuno dei proprietari danneggiati dovrà porre rimedio al fenomeno che coinvolge tantissime località della costa, si rischierà di avere una disomogeneità eccessiva, mentre una omogeneità del rimedio adottato risulterebbe certamente un rimedio migliore e soprattutto più efficace».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 19-01-2011 - Categoria:
Cronaca