Palermo - Non si arresta l’assalto dei barconi carichi di immigrati che si spingono adesso fino alle coste siciliane, approdando sui litorali del Ragusano e del Siracusano.
Ieri mattina una “carretta” con 174 extracomunitari, avvistata e soccorsa nel Canale di Sicilia, è stata trainata nel porto di Pozzallo (Ragusa) da una motovedetta della Guardia di Finanza. Tra gli immigrati anche 10 donne e una bambina di cinque anni. Per alcuni di loro è stato necessario il ricovero in ospedale: presentavano escoriazioni e contusioni, forse dovuti a una lite a bordo, altri erano in condizioni di disidratazione, uno aveva una gamba fratturata. Tutti sono stati condotti all’ospedale Maggiore di Modica. Sulle cause del ferimento di alcuni degli immigrati, gli investigatori al momento stanno valutando due ipotesi, fondate entrambe sulle dichiarazioni raccolte tra gli extracomunitari dopo lo sbarco. La prima è quella di un violento litigio scoppiato a bordo durante la traversata per contendersi le razioni di acqua, pochi litri disponibili sulla barca. Altri clandestini hanno invece parlato di scafisti che avrebbero picchiato alcuni passeggeri. Un altro barcone con oltre 200 immigrati, comprese un’ottantina di donne e circa 40 bambini, è stato intercettato poco dopo da due motovedette della Guardia Costiera al largo di Portopalo di Capo Passero. Per una decina di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale. Gli altri sono stati condotti nella tensostruttura del centro sportivo di Pachino.
Il centro di prima accoglienza di Lampedusa, intanto, è ancora stracolmo nonostante i trasferimenti di ieri: 120 clandestini sono stati portati a Crotone con un Hercules C130 dell’aeronautica, altri 52 a Porto Empedocle con il traghetto di linea. Nella struttura, che può ospitare fino a 190 persone, si trovano tuttavia circa 500 clandestini in attesa del ponte aereo che riprenderà oggi. Ma mentre continuano gli sbarchi via mare, a Palermo la polizia ha arrestato i componenti di una organizzazione che avrebbe gestito un traffico internazionale di clandestini. Sei provvedimenti cautelari emessi dal gip di Palermo nei confronti di altrettanti extracomunitari. La banda, secondo gli investigatori, attraverso rotte internazionali dal Pakistan e dall’Iran portava centinaia di immigrati sulle coste della Sicilia. Gli arrestati sono tutti residenti a Palermo con regolare permesso di soggiorno. L'inchiesta, condotta con intercettazioni telefoniche e ambientali, è nata dal monitoraggio che la Digos ha effettuato sui flussi di immigrazione illegale provenienti dall’Africa e dall’Asia verso l’Europa. Gli investigatori hanno ricostruito le rotte scelte dai trafficanti di esseri umani e le modalità di organizzazione dei viaggi: venivano formati di volta in volta gruppi di una decina di persone da trasportare principalmente in Grecia, Italia, Spagna, e in misura minore in Francia. L’itinerario prevedeva tappe intermedie in Egitto, Turchia e Grecia e in alcuni casi in Pakistan e in Iran. Prima di partire, gli extracomunitari ricevevano i passaporti falsi necessari per il viaggio. Il prezzo incassato dall’organizzazione per trasporto e documenti era di 9.500 per ogni immigrato.
Fonte:
LaPadania.com il 01-07-2005 - Categoria:
Cronaca