Prese di mira le gabbie con i pesci della società "Acqua Azzurra" di contrada Vulpiglia. Alcuni giorni fa, infatti, sarebbe stata trovata nei pressi di una struttura posizionata in mare, una rete (chiamata in gergo marinaresco "schitta") che sarebbe rimasta impigliata, probabilmente nel tentativo di rubare del pescato all'interno della gabbia. I ladri di pesce avrebbero cercato di piazzare il colpo durante una giornata di maltempo e mare mosso. Condizione che renderebbe più vulnerabili le strutture dell'Acqua Azzurra dal momento che con il maltempo si allenterebbe la sorveglianza in mare. La presenza di un pezzo di rete impigliata all'imboccatura di una gabbia, tuttavia, starebbe a confermare il flop nel tentativo degli ignoti malviventi. Allertati dal ritrovamento, i responsabili di Acqua Azzurra hanno predisposto subito una ricognizione in mare, utilizzando i propri operatori subacquei. Sul posto si sono recate anche le forze dell'ordine per effettuare i rilievi di rito, allertati dal personale della società di pescicoltura, una delle realtà produttive più grosse del comprensorio.
Da indiscrezioni pare, inoltre, che sarebbe stata formalizzata una denuncia contro ignoti. Non è la prima volta che questo avviene. In passato si sono verificati infatti casi simili, con ladri travestiti da marinai che hanno preso di mira le strutture off-shore dell'azienda. L'ultimo precedente ribadisce, pertanto, la necessità di una maggiore vigilanza da parte del personale della società di contrada Vulpiglia contro questi atti predatori. Data la difficoltà di contare il numero di esemplari dentro la gabbia, non è escluso che qualche altro colpo possa essere andato a segno nei giorni precedenti. Anche se questa eventualità, come ribadito da alcuni dipendenti della società, è difficile da riscontrare. L'imperativo, dunque, resta uno: rafforzare la sorveglianza, con e senza maltempo, per salvaguardare il prodotto ittico "coltivato" nelle gabbie.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 24-02-2007 - Categoria:
Cronaca