(ANSA) - PALERMO, 3 DIC - Oggi il prezzo medio degli ortaggi pagato agli agricoltori italiani e' inferiore del 46% a quello dello scorso anno e quello della frutta del 20%. E nonostante tutto i consumi continuano a scendere: -18% per la frutta fresca e -14% per gli ortaggi rispetto al 2003. Lo ha rimarcato la Confagricoltura, che ha partecipato all' audizione in commissione Agricoltura della Camera sulla crisi del settore ortofrutticolo. Preoccupanti, secondo Confagricoltura, sono anche i dati sulla bilancia commerciale con l' estero, che in soli due anni ha visto l' ortofrutta passare da un saldo positivo oltre 600 milioni di euro, a un saldo negativo che supera i 93 milioni.
''Siamo di fronte a una crisi - ha spiegato Confagricoltura - che non puo' piu' essere addebitata a fenomeni contingenti, e che assume sempre piu' connotati di tipo strutturale e che, tra l'altro, in questo momento colpisce soprattutto il Mezzogiorno ma che negli scorsi mesi ha interessato altre aree del Paese''
Per l' organizzazione le cause della crisi sono da cercare in alcuni punti precisi: scarsa competitivita' a livello internazionale, costi di produzione troppo alti, politica dei prezzi molto aggressiva da parte della grande distribuzione, calo generalizzato dei consumi nei mercati italiani e nei principali mercati di riferimento esteri, scarsa organizzazione dell' offerta.
Per Confagricoltura ben vengano, dunque, misure per fronteggiare l'emergenza, come il decreto 'anticrisi' presentato dal governo la scorsa settimana, anche se l' organizzazione nutre alcune perplessita' sull' applicabilita' e sulla disponibilita' finanziaria.
Ma e' ugualmente necessario intervenire a livello comunitario, con la prossima riforma dell' Organizzazione comune di mercato, e nazionale con interventi strutturali di lungo periodo.
A tale riguardo Confagricoltura sottolinea l' importanza dell' interprofessione: ''e' fondamentale aggregare l' offerta e fare accordi di filiera sulle modalita' di commercializzazione, ma anche per la valorizzazione dei nostri prodotti. Bisogna proporre programmi di promozione che coinvolgano anche la parte commerciale per un effettivo rilancio dei consumi di frutta e verdura''.
Fonte: Greenplanet.net/Ansa.it il 04-12-2004 - Categoria: Economia