PORTOPALO– Il primo giorno del nuovo anno ha fatto registrare il primo sbarco di clandestini sul litorale sud della provincia siracusana, esattamente a Portopalo di Capopassero.
Le forze dell'ordine ne hanno rintracciato, in più fasi, 48. Sono tutti clandestini provenienti dallo Sri-Lanka, adulti e di sesso ,maschile. Fra questi esseri disperati in cerca di una nuova patria dove vivere in pace, questa volta non c'erano minorenni. Nell'ultimo sbarco avvenuto la vigila di Natale sul litorale di San Lorenzo, nei pressi di Vendicari vennero individuati, nel gruppo dei cingalesi, anche due minorenni.
Gli investigatori ( guardia di finanza, polizia e carabinieri) ritengono che un buon numero di altri clandestini è riuscito a far perdere le tracce, infiltrandosi nel territorio del pachinese. Infatti, secondo quanto avrebbero dichiarato i clandestini, sarebbero stati in circa 70 i cingalesi che sono riusciti a raggiungere la riva, nonostante le avverse condizioni meteomarine che sono state sfidate. All'appello, pertanto, mancano circa 20 extracomunitari. I clandestini intercettati, con gli indumenti zuppi di acqua marina, essendo il barcone su cui viaggiavano finito sugli scogli squarciandosi, sono stati condotti nei locali della caserma della brigata di Portopalo della guardia di finanza, dove sono iniziate le procedure amministrative di identificazione ad opera degli agenti dell'ufficio antimmigrazione della questura di Siracusa.
Attivate nel contempo le strutture locali della protezione civile che ha fornito agli extracomunitari la prima assistenza a base di indumenti asciutti e pasti caldi. Nel tardo pomeriggio i cingalesi sono stati trasferiti al centro provvisorio di accoglienza dell'Umberto Primo di contrada «Pizzuta» alla periferia di Siracusa. I cingalesi resteranno all'Umberto Primo sino a quando non verranno ultimate le procedute identificative . Successivamente, qualora non dovessero dichiararsi Tamil, invocando quindi l'asilo politico, saranno avviati ad un centro di accoglienza della Puglia (Lecce, Brindisi o San Foca). Lo sbarco, edizione primo gennaio 2002, conferma una ipotesi investigativa, sulla quale da tempo stanno lavorando gli agenti della sezione antimmigrazione della squadra mobile ed cioè che il litorale siracusano-ibleo è inserito nei computer di bordo dei mezzi navali ombra che trafficano in materia di viaggi della speranza dall'Asia all'Europa. Gli organizzatori di questa nuova tratta di uomini non lasciano nulla al caso, affidandosi ai computer ed ai satelliti, quindi alla tecnologia più sofisticata.
Fonte:
LaSicilia.it il 02-01-2003 - Categoria:
Cronaca