Un rilancio dell'agricoltura del territorio netino in vista di una crescita del turismo enogastronomico è stato l'obiettivo del premio giornalistico "Il Val di Noto e i suoi prodotti tipici". Una iniziativa che ha avuto il suo epilogo nel confronto fra giornalisti ed esperti del settore enogastronomico, imprenditori locali e operatori turistici nella sala Dante del Teatro comunale. Tre giornate in cui Barbara Corradi, Maria Teresa Carlucci, Alberto Marcedone, Rocco Lettieri, Giuseppe Casagrande, Roberto Infante, Luigi Caricato, giornalisti e consulenti di settore, hanno visitato aziende zootecniche, vinicole, dolciarie, le filiere lattiero-casearie, gli oleifici, agriturismi. Fra i prodotti degustati anche il tradizionale "pane di casa", per il quale c'è obiettivo del riconoscimento DOP . Due gli itinerari seguiti: la collina e il mare, a conferma della ricca e complessa pluralità di presenze produttive del territorio. «Pochi i giorni per poter vedere tutto lo splendido territorio netino - ha sottolineato Rocco Lettieri. - Queste tre giornate sono state l'inizio di una frequentazione che si rinnoverà nel futuro».
L'organizzazione è stata affidata ai giornalisti e consulenti enologi Carlo Ravanello e Cinzia Tosetti che, sottolineando punti di forza e debolezza, hanno passato in rassegna quanto emerso dall'osservazione delle realtà produttive locali confermandone potenzialità e prospettive di crescita. La iniziativa ha puntato sul binomio cultura e gastronomia. «Non tutto quello che è tipico o genuino è per definizione sicuro o di qualità», è stato uno degli assunti emersi dal confronto. La nostra tradizione gastronomica tipica è ricca di storia ma per aprirsi ad un mercato più ampio ha bisogno di incanalarsi negli innovativi sistemi di controllo che, secondo le direttive comuni all'Unione europea, ne garantiscano qualità e sicurezza. Chiofalo, dell'Università di Messina, ha illustrato "Qualità e tracciabilità delle carni bovine siciliane".
Cettina Raudino
Fonte:
LaSicilia.it il 02-03-2004 - Categoria:
Cronaca