PACHINO - Per il costruendo acquedotto nella contrada balneare di Granelli il comune declina ogni responsabilità. Dopo gli annunci relativi all'avvio dei lavori per la costruzione della rete da parte di un consorzio che, in convenzione con il comune di Ispica, farà arrivare l'acqua potabile nelle case della contrada, il sindaco di Pachino Giuseppe Campisi mette le mani avanti e si dichiara del tutto estraneo al progetto. «Non ne sappiamo nulla, -ha affermato- e l'amministrazione non è stata contattata nonostante l'intera contrada insiste su territorio del comune di Pachino. Mi chiedo se tutto ciò sia possibile senza che le istituzioni siano coinvolte e senza che l'ente che amministra il territorio dove vengono fatti i lavori possa essere tenuto estraneo a quanto sta avvenendo». Il sindaco Campisi tuttavia accoglie positivamente l'istituzione di un servizio per gli abitanti della contrada che in precedenza non erano raggiunti dall'acquedotto pachinese, ma in un certo senso mette in guardia gli abitanti dato che non si tratta di un'opera posta in essere con le varie autorizzazioni comunali, a suo dire necessarie per compiere quella che è un'attività di urbanizzazione.

In realtà durante la conferenza stampa di presentazione dell'acquedotto a Granelli, il presidente del consorzio ha ben chiarito come la condotta che si sta ponendo in essere viene fatta a spese di un consorzio appositamente fondato e che ha acceso un mutuo per l'avvio dei lavori. Le somme saranno poi recuperate con le quote di adesione ed allaccio dei vari utenti, oltre mille, che potrebbero aderire al consorzio e beneficiare dell'erogazione idrica con acqua fornita dal vicino comune di Ispica. Originariamente inoltre dei contatti con il comune di Pachino c'erano stati ed in particolare ad occuparsi della vicenda era stato l'allora vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Michelangelo Blandizzi. Rimosso l'assessore però, evidentemente i rapporti cessarono. «Mi chiedo, -ha concluso il sindaco- come faranno a fare gli attraversamenti delle condotte senza intaccare il territorio comunale. Ad oggi tutto questo rimane un mistero, così come nulla si sa dei metodi necessari per l'attraversamento del ponte di proprietà della Provincia».

Salvatore Marziano

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