Qualcuno distorce la realtà

Qualcuno distorce la realtà PACHINO - E' in atto a Pachino il tentativo di distorcere continuamente la realtà, estrapolando dai fatti, in modo quasi scientifico, le notizie più convenienti politicamente. Non ultimo, ciò che è successo a causa dei controlli compiuti dalle forze dell'ordine, in cui alcuni giornalisti hanno scatenato quasi una caccia alle streghe, provocando sfiducia nella cittadinanza, amplificando possibili ipotesi di reato e per contro sminuendo l'attività amministrativa fatta anche da buona politica. Mi chiedo se questo sia studiato artatamente a tavolino per ridicolizzare questa città e la sua classe politica, con la finalità di sminuire costantemente il lavoro svolto seriamente e con passione dagli attori politici.

È semplice trovare il marcio in ogni cosa, ma è altrettanto difficile guardare e parlare bene di chi con fatica e speranza guarda al futuro di questa città. A tal riguardo , la IV° Commissione consiliare che mi pregio di presiedere, più volte mi ha conferito il mandato di informare i cittadini gli organi di stampa circa i provvedimenti adottati. Ciò nonostante a conferenza conclusa, i signori corrispondenti locali asserivano che la semplice informazione era una notizia priva di cronaca e pertanto non si sarebbe registrato alcun trend positivo nelle vendite dei quotidiani. Da ciò ho palesemente accertato che la ricerca accurata della notizia scandalosa avesse un riscontro commerciale maggiore. Sono d'accordo nel rendere noto le vicende che coinvolgono la città, quando queste però siano supportate da fatti e non da semplici congetture o allusioni. Ritengo che alcuni non comprendano cosa significhi la deontologia professionale. Sono pertanto convinta che non sia questo il modo serio e professionale di fare informazione.

Non mi stupirei se tra qualche tempo la cronaca politica fosse intrisa di gossip. Qualcuno dovrebbe spiegarci come possano mantenere il doppio ruolo di giornalisti e di soggetti con incarichi retribuiti dalla pubblica amministrazione di cui e su cui si scrive. Mi rendo conto, purtroppo, che la deontologia è solo un optional. Alla luce di ciò mi pare abbastanza evidente come tutto vada a discapito della credibilità del giornalista. La politica si nutre di informazione, alimenta lo spirito critico della gente se è orientata in forma corretta. Durante la presentazione dei Cenaco a Marzamemi alcuni giornalisti hanno reso attori le semplici comparse, dimenticando di citare, anche nei titolo di coda, i veri protagonisti. A questo punto vi chiedo e mi domando: che informazione è questa? Una informazione silente e reticente o compiacente e pressappochista? A voi la scelta.

Patrizia Tossani
Consigliere Comunale Pachino

Non c'è, almeno da parte nostra, alcuna intenzione di distorcere o deformare la realtà né di essere compiacenti con chicchessia. Solo il diritto-dovere di informare. Diceva un grande giornalista: «Pare impossibile che il dire delle cose di semplice buon senso sia diventato atto eroico, che altrettanto eroico sia da parte di un commentatore dire che il buon senso è buon senso. Eppure è così».
L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 20-04-2011 - Categoria: Politica

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