Quando l'imprenditoria è donna

PACHINO - «Azioni positive per l'imprenditoria femminile. La legge 215 del 1992»: è stato questo il titolo di un incontro dibattito tenutosi ieri pomeriggio, nella sala-conferenze della Banca di credito cooperativo di Pachino (rappresentata da Carmelo Pagano). L'incontro,o organizzato dai comuni di Pachino e Portopalo in collaborazione con l'istituto di credito, è stato introdotto dai sindaci, Sebastiano Barone e Fernando Cammisuli, che hanno sottolineato l'importanza di uno sviluppo dell'imprenditoria femminile in un contesto che viene ritenuto propizio. «Come amministrazione comunale - ha affermato Barone - ci impegniamo a sostegno del settore imprenditoriale femminile e l'incontro odierno è la conferma di questo». Cammisuli ha fatto riferimento all'azione sinergica dei due comuni: «Da tempo ci muoviamo all'unisono - ha sottolineato il sindaco di Portopalo - e non solo in occasioni come questa». Sugli aspetti tecnici della legge, legati alle iniziative finanziabili ed alle spese ammissibili hanno relazionato Vincenzo Cusimano, funzionario responsabile del nucleo di attuazione della legge all'assessorato regionale all'Industria e Salvatore Francavilla, vicepresidente del Consiglio comunale di Pachino ed esperto di questa normativa. La scadenza del bando è il 12 marzo, giorno in cui si dovranno presentare le domande alle banche autorizzate. In Sicilia su 126 domande ne sono state ammesse 118.

A Pachino quattro le domande ammesse nell'ultimo bando su quindici presentate mentre a Portopalo su cinque richieste ne sono state finanziate tre. Vari i settori d'intervento della legge 215/'92: dall'agricoltura al commercio, dal turismo al manifatturiero. E' escluso l'acquisto di immobili. Salvatore Francavilla è andato ancor più nel dettaglio della legge con tutti i dati tecnici presenti nel documento informativo in distribuzione allo sportello attività produttive del comune di Pachino. «Entro la fine del 2003 - ha aggiunto Francavilla - si avranno i primi finanziamenti». Per domande relative al settore agricolo va ricordato che il territorio di Pachino e Portopalo non rientra fra quelli svantaggiati e quindi si potrà avere un contributo fino ad un massimo del 40% e non del 50% come per le zone svantaggiate. Entro il 12 marzo si dovranno presentare la domanda e la scheda tecnica. Assunta Rizza, presidente della sezione pachinese dell'Andit ha parlato con chiarezza: «Bisogna scrollarsi una certa passività che blocca le idee innovative anche se qui le idee non sono finanziabili dalle banche».
Fonte: LaSicilia.it il 08-02-2003 - Categoria: Cronaca

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Intraprendere??,sportello Unico??,quanta confusione e polvere da parte degli Amministratori locali, che solerti presenziano ad ogni occasione di pubblico incontro per farsi vedere quanto sono efficienti e belli.()
Il tutto nella sede della prestigiosa e illibata banca di sviluppo locale a Pachino.
Quando di fatto sappiamo: che le cose di Loro esclusiva competenza Comunale,di Giunta,di Consiglio; vengono rimandate e irrisolte per anni se non per decenni. Esempio:La mancata approvazione del Piani Regolatori dei due Comuni, l'assenza di zone artigianali;la mancanza di Parcheggi;la ventennale diatriba sul serbatoio pensile,la mancanza di una politica condivisa di sviluppo ,di fatto pregiudica lo sviluppo sostenibile locale.
Premesso che la legge che istituisce gli "Sportelli Unici delle Imprese" è stata varata piu' di cinque anni fa'(97)(Bassanini)e che allo stato attuale (2003)i nostri Amministratori locali non sono neanche riusciti a creare uno sito istituzionale all'altezza della situazione.
E' singolare anche il modo con cui lo stesso viene gestito.(Parlo di Pachino)Ma cosa credete che il sito è vostro??? No il sito è della comunità economica e culturale di Pachino che dovrebbe servire come desk front sopratutto per quelli che non sono fisicamente presenti.Insomma dovrebbe essere destinato ,in parte, a coloro che vogliono investire,lavorare,produrre in questo territorio, anche on-line. Ma, Voi,come amministratori ne state ritardando E TRAVISANDO i normali sviluppi on-line.Voi volete che non venga nessuno!!!!!!!!. Voi pensate che il sito possa solo veicolare le attenzione delle persone e delle cose che sono a Voi vicine come maggioranza. Ma vi ri-sbagliate di nuovo e di grosso. Purtroppo l'attenzione e i controlli da parte delle opposizioni è zero!!!! Loro basta che promuovono petizioni a norma dell'articolo 16 del regolamento comunale: che di fatto,pero', eslude petizioni su questioni erariali e di tasse (leggi art 16 Regolamento Comunale)punto a). Ma ci sarebbe da fare molto......in questo campo.
Il ritardo che queste Amministrazioni stanno accumulando è ogni giorno piu' grande.Altro che sviluppo!!!! Non gliene importa nulla agli amministratori se le imprese non vengono ad investire in questo territorio; dove non possono costruirsi neanchè un capannone regolare.Per non parlare di alberghi o Camping.Quello è un campo blindato. Loro pensano solo ai fatti che li riguarda direttamente e personalmente.....

Vogliono solo il loro sviluppo personale............come è stato,è, è sarà nel vischioso, difficile, e ambiguo costume locale ...o No?
Caro Arch. Spinello, cari amici di Pachino Globale,

Sono un pachinese che da circa due anni vive a Roma e spesso navigo con molto piacere sulle pagine di questo sito per tenermi aggiornato su ciò che succede nel mio paese.
Ho letto con grande interesse e curiosità l’articolo ripreso dalla Sicilia On Line del 5 febbraio, nel quale si fa riferimento alla prossima apertura a Pachino di uno Sportello per le Attività Produttive destinato a fornire, cito testualmente l’articolo in questione, “informazioni a tutti i cittadini sui bandi nazionali o promossi dalla Comunità Europea e sugli incentivi per le imprese”. Ed ho letto con altrettanta attenzione il commento dell’arch. Spinello a proposito di quella che è, mi pare di capire, la prima iniziativa collegata all’apertura dello sportello, vale a dire l’incontro dibattito sul tema dell’imprenditoria femminile.
Eppure, devo sinceramente confessare di non aver capito bene quale tipo di “struttura” sia stata inaugurata; la mia confusione sarà dovuta al fatto che si tratta di una novità per il nostro territorio? o piuttosto sarà stata ingenerata da quella che l’architetto chiama “polvere” sollevata dai nostri amministratori e io mi permetto di supporre possa essere “fumo negli occhi” ? Non lo so e certamente non mi aiuta a risolvere l’enigma il sito istituzionale del Comune, all’interno del quale non ho trovato nessun riferimento alla nuova iniziativa, se non un link ad un indirizzo di posta elettronica, link che, ahimè, non ha fatto altro che aumentare i miei dubbi, come proverò a spiegarvi meglio più avanti.
Ma quali sono i motivi della mia confusione sull’apertura di questo ormai famoso “Sportello per le Attività Produttive” ?
Innanzitutto il nome. “Sportello per le Attività Produttive” ricorda chiaramente il più noto “Sportello Unico per le Attività Produttive” (S.U.A.P), vale a dire lo strumento creato dal decreto legislativo 31 marzo 1998 n.112 (attuativo della Bassanini) per la semplificazione procedimentale dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e imprese. Lo S.U.A.P. , in particolare (e mi scuso in anticipo se dovessi annoiarvi dilungandomi sull’argomento, ma certe precisazioni sono dovute per farvi capire il mio ragionamento) dà all’imprenditore un’unica interfaccia per tutto il complesso dei procedimenti amministrativi riguardanti la nascita, la vita e la cessazione di un impianto produttivo: in sostanza, l’imprenditore presenta una sola istanza ed ottiene un solo provvedimento finale, una sola autorizzazione. Lo Sportello Unico, oltre ai compiti di semplificazione amministrativa, allo scopo di incentivare nuove attività economiche e supportare le esistenti, svolge funzioni promozionali e informative, divulgando le opportunità localizzative, gli incentivi e i servizi alle imprese.
Alla luce di quanto detto è facile capire che non si tratta del Nostro Sportello e non solo perché, stando all’articolo del 5 febbraio, non agisce minimamente sul versante della semplificazione amministrativa, ma anche perché quando svolge funzioni di informazione lo fa solo in merito ai bandi e agli incentivi e non sulle opportunità localizzative o sulle potenzialità del territorio e di determinati settori o attività economiche ( e tralasciamo il fatto che un autentico SUAP dovrebbe dotarsi di un archivio informatico contenente i necessari elementi informativi e accessibile, anche in via telematica, a chiunque vi abbia interesse). Ma allora perché chiamare quello di Pachino “Sportello per le Attività Produttive” ? Forse per sollevare polvere e gettare fumo negli occhi, giocando sui nomi ? Forse una semplice assonanza di termini, fatta nella più assoluta buona fede? Forse un non ancora precisato ibrido? Forse una malevole insinuazione del sottoscritto?
Magari qualche Amministratore, o chi per lui, ci illuminerà meglio attraverso questo sito o attraverso quello istituzionale del Comune; nel frattempo dispiace constatare che proprio su www.pachino.comune.sr.it attualmente l’unico riferimento allo sportello unico sia, e qui ritorno a quanto detto prima, un link ad un indirizzo di posta elettronica, la cui dicitura è Sportello Unico A.P.
Aspettiamo dunque, noi che siamo fuori e non possiamo assistere alle riunioni del Consiglio Comunale (sempre che in questa sede l’argomento sia stato affrontato), né tantomeno ai convegni, che ci spieghino come funzionerà questo Sportello, quali mezzi utilizzerà, se farà anche assistenza tecnica agli aspiranti beneficiari degli incentivi, se sarà gestito dal personale comunale (che, in questo caso, dovrà essere appositamente “formato” in materia), se sarà dotato di strumenti informatici e telematici, ecc..

Dunque aspettiamo e vediamo, se ci saranno, le “evoluzioni del caso”. Nel frattempo voglio precisare che, aldilà dei ragionevoli dubbi che ho avuto modo di esporre prima, non mi sento di condannare l’iniziativa di per sé che, anche se fosse solo di carattere informativo, mi sembra comunque utile (ma ciò non esclude che ben altre sono le priorità da affrontare, come osservano molti che, come l’architetto, meglio di me conoscono i problemi amministrativi di Pachino).

Saluti

Emanuele Gennuso
Legge Regionale n:10 del 15.05.2000 REGIONE SICILIA. art 36,37.(Potrebbero sempre dirti che quella nazionale non si applica in Sicilia).
Istituzione dello sportello unico per le attività produttive.
Grazie Emanuele per essere intervenuto in questa discussione con riferimenti legislativi precisi sul tema.
Io parlo di "POLVERE" perchè sò che la realtà locale è diversa. Il Comune di Pachino e di Portopalo ,CONTESTUALMENTE alla creazione dello sportello Unico devono anche dotarsi di aree artigianali ed industriali.Oltre naturalmente al patrimonio esistente produttivo diffuso nel territorio. Dunque fare atti amministrativi (Piani).Siccome sappiamo che non li hanno mai fatti in passato: dall'88 il Comune di Pachino: ci viene il dubbio che li possano fare ora.!!!!!(Vedi la questione dei Piani Regolatori) Tutto qua'. Se fanno delle cose positive siamo contenti.Ma siccome sappiamo con chi abbiamo a che fare(non tutti comunque): i dubbi si moltiplicano.
Pensiamo che queste manifestazioni pubblice abbiano solo la mera funzione di preparazione alle imminenti votazioni provinciali.Come sempre. Non parlo piu' del sito del Comune di Pachino perchè è un'altra clamorosa presa in giro.E comunque la sua attuale presenza on-line rimarca ancora di piu'chi all'interno degli uffici lavora e chi sta in Comune aspettando la pensione. (Questa frase,mi è stata riferita questa estate all'Ufficio Tecnico).Essa contempla il quadro preciso di cosa vogliono fare i funzionari (protetti). La cosa che veramente dispiace a Pachino è che le migliori forze produttive e i quadri amministrativi migliori del Comune sono relegati a ruoli marginali: mentre i posti di settore e di responsabilità sono assegnati a gente che non ha neanchè fatto il Concorso per entrare in Comune. E quelli che lo hanno vinto sappiamo come è accaduto.!!!!(Tutto in prescrizione). Anche per questo a Pachino le cose vanno male. Quando si dice il pesce puzza dalla testa: ma non solo quella politica; anche è sopratutto,dopo le modifiche legislative di "responsabilità", quella Amministrativa.