Quell'ospedale dimenticato può diventare una clinica
PACHINO - Torna a far parlare di sé la proposta avanzata da Emanuele Aliffi, il medico di origine pachinese ma che vive ed opera a Siracusa, di adibire la struttura ospedaliera di Pachino ad una clinica per lunga degenza. A rivalutare l'iniziativa è stato il sindaco Sebastiano Barone che ha affermato come la realizzazione del disegno sanitario proposto da Aliffi potrebbe risolvere i problemi della sanità Pachinese. «Purtroppo, -ha precisato Barone- non si riesce a vedere una volontà da parte degli organi preposti in tal senso, ma per noi la soluzione sarebbe certamente ottimale. Purtroppo - ha affermato il sindaco- siamo in una fase in cui gli ospedali si chiudono e non si aprono. La clinica di lunga degenza però potrebbe rappresentare una soluzione di mezzo, frutto di collaborazione pubblico-privato. La struttura potrebbe essere convenzionata e mettere a disposizione della città dei reparti sanitari oltre che un pronto soccorso adeguato alle esigenze dei pachinesi».
Ma quale era la proposta del dottor Aliffi. Il medico nativo di Marzamemi aveva avanzato l'ipotesi che i locali costruiti per ospitare l'ospedale ma mai utilizzati come nosocomio con grande disappunto dei pachinesi, venissero messi a disposizione dei privati per la realizzazione di una clinica che avesse diversi reparti. Tale clinica, ospitata dunque in una struttura pubblica, potrebbe ricevere la convenzione andando così a coprire un vuoto sanitario enorme nella zona sud della provincia. L'ipotesi venne avanzata già durante la sindacatura Latino. La brusca interruzione della legislatura impedì di fatto di poter portare avanti una simile proposta. Altrettanto avvenne con Adamo. Durante la prima fase di amministrazione Barone la proposta venne ripresentata trovando un'accoglienza alquanto tiepida. Oggi evidentemente l'idea è stata rivalutata anche se, come ha detto il sindaco, non sembra esserci la volontà di caldeggiare l'iniziativa. Da tempo comunque si discute della realizzazione di un reparto per malati gravi. nell'immediato invece si punta a rendere maggiormente operativi i laboratori già presenti ma a volte solo parzialmente funzionanti.
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 05-03-2005 - Categoria: Cronaca