PACHINO - La maggioranza trova l'intesa sulla presidenza del consiglio ed il principale candidato alla guida del civico consesso, il consigliere Andrea Rabbito, lascia il movimento nel quale è stato eletto e si dichiara indipendente. A spiegare i motivi dell'indipendenza è stato lo stesso Rabbito che non ha lesinato critiche a quanti, nei giorni scorsi lo hanno accusato di avere abbandonato la coalizione rivelatasi sconfitta alle elezioni per passare, armi e bagagli, tra le file della maggioranza.
«Io ho solo avuto il coraggio delle mie azioni - ha affermato Rabbito - cosa che altri non hanno fatto, e non ho messo alcuna condizione. La mia dichiarazione di indipendenza doveva essere fatta prima, subito dopo il primo turno elettorale e prima del ballottaggio. Ciò non è accaduto solo per evitare di danneggiare il candidato a sindaco Rotta che ho sostenuto lealmente fino a quando il progetto messo in campo è stato rispettato e gli intenti sono stati portati avanti». Secondo Rabbito il progetto del candidato a sindaco Rotta sarebbe naufragato tra il primo e il secondo turno, quando l'unitarietà di intenti e la concordia tra i partiti sarebbe saltata snaturando l'originario progetto.
«La coalizione Progetto Pachino - ha spiegato - era nata nell'ottica di superare gli steccati ideologici e affrontare l'esigenza di buona amministrazione, indipendente dagli schieramenti e dalle logiche di partito. È invece accaduto, dopo il primo turno elettorale, che le buone intenzioni hanno lasciato il posto a logiche di spartizione, dove ciascuno mirava a difendere il proprio orticello e a conquistare il proprio assessorato, disinteressandosi poi della coalizione. È così che si sono avuti i pesanti interventi di deputati e big della politica che hanno fatto e disfatto tutto quello che volevano loro, senza un discorso democratico. L'assegnazione di posti avveniva di notte in qualche bar o ristorante, così come si è sempre fatto nei tempi bui della politica. È allora che ho deciso di lasciare in favore di una coalizione che si è rivelata molto più trasparente e democratica». Rabbito rintuzza poi le accuse di salto della quaglia mossegli dall'opposizione. «Si guarda ai salti della quaglia quando al proprio interno saltano dei veri e propri canguri. Come al solito si è bravissimi nel trovare la pagliuzza e non ci si accorge della trave nel proprio occhio». Nella corsa alla carica di presidente a votare Rabbito potrebbero esserci anche consiglieri della minoranza. «Altri hanno vissuto il mio stesso disagio - ha concluso Rabbito - per cui questo non è da escludere».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 25-07-2009 - Categoria:
Politica