PACHINO - «Registro con molto piacere l'uscita della circolare dell'assessorato regionale che fa chiarezza e sgombra il campo da ogni dubbio, ribadendo che la sfiducia nei miei confronti è stata respinta per non aver raggiunto il quorum previsto dalla legge»: Andrea Rabito, presidente «non sfiduciato» del Consiglio comunale, si gode la pubblicazione della circolare del 12 marzo e attende sviluppi circa la sua posizione. «Adesso vediamo cosa uscirà dal cilindro della Segretaria generale, che ho già provveduto a querelare assieme ai consiglieri Giannì e Gabeli. Se hanno un minimo di intelligenza - dichiara Rabito - utilizzeranno l'istituto del ritiro degli atti in autotutela, viceversa aspetterò l'esito dei miei esposti anche in sede civile per il risarcimento del danno». Rabito si dice del tutto tranquillo. «Abbiamo assistito in questi giorni - aggiunge - a una palese forzatura circa il regolare funzionamento delle istituzioni comunali e a una serie di atti illegali per i quali ho presentato esposti agli organi competenti. Ricordo la vicenda dei verbali della seduta in cui fu votata e bocciata la sfiducia nei miei confronti. Cose di cui si occuperà la magistratura». Il deputato regionale Vincenzo Vinciullo è ancora più diretto nelle richieste. «La circolare ha dato ragione a posizioni che avevo palesato già il giorno dopo la seduta del Consiglio comunale in cui era stata votata e non approvata la sfiducia a Rabito. Adesso - dice Vinciullo - bisogna ripristinare la corretta situazione, riportando ogni cosa al posto giusto. Pertanto, il presidente Rabito dovrà tornare alla presidenza del civico consesso».
Vinciullo ipotizza esposti e richieste al prefetto di Siracusa nei confronti della Segretaria generale del Comune. «Qualora la dottoressa Minniti - aggiunge Vinciullo - vorrà insistere su una linea che porterà soltanto a rischi di risarcimento dei danni a favore di Rabito e con esborsi a carico delle casse municipali e quindi della collettività, non esiterò a chiedere al prefetto la sua rimozione d'ufficio. E' impensabile gestire le istituzioni con forzature palesi delle leggi, costringendo gli eletti dal popolo a rivolgersi ai legali per far valere ragioni sacrosante e sancite dalla legge, come avvenuto nel caso della sfiducia a Rabito». I prossimi giorni, a partire da domani, potrebbero chiarire quali strategie i dirigenti comunali, Segretaria in primis, vorranno prendere alla luce della circolare del 12 marzo firmata dall'assessore Chinnici. Il segretario locale del Partito democratico, Marco Lao, usa un gioco di parole: «La Regione ci ha dato ragione, sconfessando la linea della maggioranza dettata dalla Segretaria generale. La coalizione che appoggia il sindaco deve mettersi il cuore in pace: la circolare non ammette equivoci». Per Giuseppe Buggea (Pd), «si tratta dell'ennesimo schiaffo nei confronti di quanti si erano illusi di calpestare le istituzioni. Con questi soggetti siamo diventati un Comune della repubblica delle banane»
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 18-03-2012 - Categoria:
Politica