PACHINO - Rese note le motivazioni in merito all'ordinanza con cui il Consiglio di giustizia amministrativa ha accolto il ricorso del presidente del Consiglio comunale Andrea Rabito contro la delibera consiliare con cui è stata approvata la mozione di sfiducia nei suoi confronti e la successiva di elezione del nuovo presidente, Corrado Giannì. Il Cga di Palermo, ribaltando la precedente pronuncia del Tar di Catania, ha ritenuto esistenti i requisiti di fondatezza e di grave pericolo per le prerogative di Rabito, restituendogli così le funzioni di guida del civico consesso. In particolare, il Consiglio di giustizia amministrativa ha fondato l'esistenza del «fumus boni iuris» facendo riferimento ai poteri del segretario comunale il quale non può in alcun modo modificare il risultato proclamato dal presidente dell'assemblea. Si tratta di una delle principali motivazioni su cui si fondava il ricorso di Rabito, il quale lamentava il travisamento dell'esito della votazione e della proclamazione del voto fatta in aula. Rabito infatti, in qualità di presidente, aveva dichiarato respinta la mozione di sfiducia ai suoi danni, mentre nei verbali redatti dal segretario generale e successivamente approvati dall'aula con non poche polemiche, la mozione di sfiducia fu dichiarata approvata, con conseguente destituzione del vecchio presidente ed elezione del nuovo nella persona del consigliere Corrado Giannì.
Dalla vicenda sono derivati anche risvolti di natura penale con denunce per falso ideologico e un fascicolo aperto in Procura. Il provvedimento del Cga sgombra il campo anche a possibili interpretazioni di sorta sulle modalità di adeguamento della casa municipale all'esito del ricorso. Il provvedimento infatti recita testualmente: «Il Consiglio di giustizia amministrativa accoglie l'appello in epigrafe e per l'effetto sospende la esecutività della delibera di sfiducia e della conseguente delibera consiliare impugnata (elezione di Giannì). Dispone che la segreteria trasmetta al Tar la presente ordinanza per la fissazione dell'udienza di merito».
Ma il Cga inoltre aggiunge: «La presente ordinanza sarà eseguita dall'amministrazione ed è depositata presso la Segreteria che provvederà a darne comunicazione alle parti». Non vi è dubbio, dunque, che Rabito, almeno per il momento sia tornato ad essere il presidente del civico consesso pachinese e che si attende solo la comunicazione da parte della Segreteria alle parti ricorrenti e resistenti. Tuttavia, visto l'accoglimento del provvedimento cautelare, ora il Tar sarà costretto a fissare l'udienza di merito in tempi relativamente brevi, cosa peraltro auspicata dallo stesso sindaco di Pachino, Paolo Bonaiuto secondo cui non si può prescindere dall'esaminare i motivi di merito per dare un giudizio complessivo sulla vicenda. Anche in considerazione di ciò, i legali dell'amministrazione comunale si sarebbero già messi in moto per presentare ulteriori motivazioni aggiuntive al ricorso pendente.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 21-09-2012 - Categoria:
Politica