Randagio trovato morto quasi certamente avvelenato
PORTOPALO - Tornano purtroppo i casi di di avvelenamento di cani. Un randagio infatti è morto ieri mattina, probabilmente avvelenato. A denunciare questo fatto increscioso sono Giovanni e Lella Petralito, titolari di un esercizio commerciale e strenui difensori degli animali, che sottolineano l'inciviltà di un gesto non altrimenti qualificabile. "Il cane, che era stato preso in cura da un veterinario, in seguito ad un'iniziativa del Comune - afferma Lella - già nella serata di mercoledì presentava i sintomi dell'avvelenamento: lingua in fuori, tremori e nervosismo atipico. Abbiamo capito subito che stesse succedendo qualcosa di grave. E purtroppo abbiamo avuto conferma delle nostre supposizioni. E' morto in un crescendo di sofferenza e dolore. Mi chiedo come possano esservi persone che non esitano a dare la morte in questo modo atroce ed incivile". Non è la prima volta, purtroppo, che questo avviene nel centro abitato portopalese. Di recente la stessa situazione si è registrata al porto. In quella occasione a segnalare l'uccisione di un randagio era stato il proprietario di un ristorante.
Anche in quella circostanza si sarebbe trattato della solita polpetta avvelenata. A farne le spese della follia di qualche stupido (non troviamo un altro aggettivo) sono cani non certamente aggressivi, se non addirittura innocui. "Spero che gli avvelenatori vengano individuati - prosegue Lella - e paghino come si deve. Non è giusto, anzi è indecente e indegno di una comunità civile". Le polpette mortali verrebbero lasciate in posti dove vengono notati randagi. "Va detto che chi uccide un cane si espone anche al rischio di una denuncia di natura penale - aggiunge Lella - e anzi spero che l'autore, o gli autori, di queste azioni contro i randagi vengano presi e puniti ai sensi della legge". L'amministrazione comunale si sta muovendo per affrontare il problema attraverso il supporto di un medico veterinario. "Ci fa piacere notare l'attivismo dell'assessore Mirarchi - sottolinea Lella - e spero che si possa fare qualcosa di concreto per difendere i randagi".
SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 16-09-2005 - Categoria: Cronaca